Nell'unica struttura rimasta disponibile vi sono migranti che stanno completando la quarantena. La Protezione civile però ha scritto alle prefettura di Catanzaro e Reggio per chiarire che da ora in poi servirà per i turisti risultati positivi dopo l'arrivo in Calabria (ASCOLTA L'AUDIO)
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Dopo un inverno decisamente sottotono ma puntellato ugualmente da introiti garantiti dalla Regione, all'avvio della stagione estiva le strutture alberghiere calabresi hanno ritirato in massa l'adesione e, di conseguenza, la disponibilità delle proprie camere d'albergo fino a qualche mese fa impiegate nell'emergenza Covid. Se, infatti, a gennaio la Protezione Civile era riuscita a strappare il consenso ad otto strutture ricettive che avevano nei mesi invernali riconvertito la ricettività all'accoglienza di soggetti asintomatici, già a giugno la disponibilità era decisamente scemata tra gli albergatori, desiderosi di tornare ad ospitare turisti. E a luglio non andrà meglio.
Fuga di massa
A giugno da otto si era già precipitati a soli tre Covid hotel e a luglio si stima una perdita di ulteriori due strutture che porteranno, infine, la complessiva adesione ad una sola, chiamata a gestire in solitudine eventuali focolai estivi. Eppure da gennaio a giugno gli alberghi hanno continuato a ricevere fondi dalla Regione sia in caso di uso sia in caso di non occupazione delle camere sulla scorta di un accordo avanzato dalle organizzazioni di categoria e accettato dalla Protezione Civile ma nei fatti solo in parte attuato dal momento che l'uso dei Covid hotel si è rivelato in Calabria assai limitato.
Emergenza sbarchi
Il calo dei contagi è l'unica circostanza per ora a far ben sperare ma d'altro canto vi è da registrare un largo uso nelle ultime settimane delle poche strutture disponibili rimaste per tamponare l'emergenza sbarchi che come ogni anno ha portato sulle coste calabresi numerosi migranti, poi posti in quarantena nei Covid hotel - per i nuclei familiari risultati positivi - su pressante richiesta della Prefettura di Catanzaro e Reggio Calabria. Ancora oggi nell'unico albergo rimasto attivo - a Germaneto, a pochi passi dalla Cittadella - vi sono migranti qui trasferiti dopo gli sbarchi avvenuti sulle coste ioniche reggine che stanno completando il periodo di quarantena.
Vocazione turistica
In tal senso, la Protezione civile proprio nei giorni scorsi ha inviato una nota alla Prefettura di Catanzaro e Reggio Calabria precisando che l'unico Covid hotel rimasto disponibile dovrà necessariamente essere utilizzato per l'eventuale quarantena di soggetti risultati positivi dopo l'arrivo in Calabria per trascorrere le vacanze estive. La parentesi della collaborazione istituzionale si conclude qui anche sulla scorta delle criticità emerse nell'accoglienza di migranti all'interno dei Covid hotel: non presidiati da forze dell'ordine e non dotati di mediatori culturali.
Variabile delta
Tuttavia, al netto dell'emergenza sbarchi resta l'incognita sulla diffusione della variante indiana individuata anche in Calabria e che potrebbe mutare gli scenari di contagio rispetto alla scorsa stagione estiva considerando la più alta contagiosità, l'arrivo di turisti e un complessivo calo nell'uso di protezioni collettive all'aperto.