L’Amministrazione comunale di Cetraro ed i dirigenti scolastici hanno concordato la necessità di prorogare la sospensione delle attività didattiche in presenza. Tantissimi studenti sarebbero dovuti ritornare tra i banchi il prossimo 13 novembre. E invece no. La riapertura slitta (per il momento) al 3 dicembre.

 

Indagini epidemiologiche appese

La sospensione si rende necessaria dopo aver esaminato la curva epidemiologica da parte del Dipartimento Prevenzione dell’Asp e in attesa dell’esito di oltre 120 tamponi effettuati lo scorso 3 novembre nel drive in allestito al Palasport Giordanelli. Esiti ancora non notificati. Ad oggi, non c’è neanche l’ombra di quei tamponi.

Crescita esponenziale dei casi

La curva epidemica nel territorio comunale ha registrato un’impennata dal 12 ottobre ad oggi. I casi attualmente confermati sono 50 (49 soggetti a domicilio e 1 ricovero) ma sono tanti i cittadini risultati positivi al test rapido, in attesa del molecolare (che rimane tuttora il test di maggiore riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2).


Tra questi 50, una buona percentuale sono giovani e giovanissimi. Un incremento ancora più sensibile nell’ambito scolastico e che comporta la necessità di effettuare screening massivi a docenti, alunni e personale Ata. Tutto ciò causa un ulteriore sovraccarico dell’unico laboratorio della provincia di Cosenza in grado di processare i tamponi che si traduce pertanto in un ritardo eccessivo nella trasmissione dei referti.

 

Obiettivo tutelare gli studenti

In questo clima di sospensione, suona l’intervallo per altri 15 giorni. Il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo ha appena prorogato l’ordinanza n°68 con la quale dispone su tutto il territorio comunale, il blocco delle attività didattiche ed educative in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 3 dicembre, ad eccezione delle categorie protette previste dal DPCM del 3 novembre (alunni disabili o con bisogni educativi speciali) e degli alunni per i quali i dirigenti, nella loro autonomia, riterranno opportuno attivare la didattica in presenza al fine di garantire una corretta fruizione del servizio della didattica digitale e conseguentemente, del diritto allo studio costituzionalmente garantito.

 

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