Nella sola giornata di ieri 123 casi, colpiti i presidi sanitari e studenti. Il commissario dell’Asp Vincenzo La Regina ammette i disagi: «Dato in controtenza rispetto al resto d'Italia»
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In Calabria e sullo Jonio cosentino in particolare il trend dei casi Covid è in controtendenza rispetto ai dati nazionali. E a Corigliano-Rossano la curva presenta tratti preoccupanti: negli ultimi trenta giorni sono stati registrati 1138 casi e nelle sole 24 ore ben 128. È la prima città della provincia di Cosenza non solo per dimensione demografica ma anche per decessi Covid: dall’inizio della pandemia 139, mentre il dato complessivo degli infettati è di 7880.
Omicron si diffonde nelle scuole e si insinua principalmente nei presidi ospedalieri, così come è avvenuto nel locale pronto soccorso del Nicola Giannettasio di Rossano dove medici, infermieri e ausiliari sono stati travolti dal virus. Ed ora anche il pronto soccorso del Guido Compagna ospita i primi sanitari colpiti dal virus.
«Mentre in altre parti d’Italia il dato è in decrescita qui in Calabria e nella Sibaritide il numero dei casi rimane preoccupante, afferma il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina. Accade che tanti operatori sanitari si sono positivizzati, non solo a Corigliano-Rossano o Cosenza ma in tutta la regione. Ciò pone problemi di gestione del personale con evidenti difficoltà. Su Corigliano-Rossano abbiamo in parte provveduto a inviare infermieri e Operatori sanitari, adesso stiamo lavorando per il reperimento di medici».