In Calabria, nella settimana dal 23 al 29 marzo, si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi al Covid per 100.000 abitanti (3.916), ma si evidenzia anche una diminuzione dei nuovi casi (-5,5%) rispetto alla settimana precedente. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, che precisa come «in questo momento sia difficile fare previsioni sull’evoluzione della pandemia».

L'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana suddivisi per provincia vede Reggio con 1.354 casi (-2% rispetto alla settimana precedente); Crotone 1.351 (-3,2%); Vibo Valentia 1.064 (-22,7% rispetto alla settimana precedente); Cosenza 924 (-4,1%) e Catanzaro 812 (-8,3%). La Calabria con il 34,1% dei posti letto occupati nei reparti resta sempre prima nella classifica delle regioni. E, dopo diverse settimane, anche se di poco, tornano sopra la soglia critica le terapie intensive con il 10,4%.

Vaccini anti Covid

Dal monitoraggio, inoltre, emerge che la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari all'80,7% (media Italia 83,9%) a cui aggiungere un ulteriore 1,7% (media Italia 1,7%) solo con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con terza dose è dell'80,5% (media Italia 83,2%) mentre il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è dello 0,8% (media Italia 7,4%). La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è pari 39,5% (media Italia 33,6%) a cui aggiungere un ulteriore 4,8% (media Italia 3,8%) solo con prima dose.

Il dato nazionale

Dopo due settimane di netto incremento, dal 23 al 29 marzo c'è stata una sostanziale stabilità dei nuovi casi di Covid-19, che sono stati 504.487 rispetto a 502.773 della settimana precedente (+0,3%). Nello stesso arco di tempo, aumentano del 5,5% gli attualmente positivi (1,26 milioni rispetto a 1,20). Aumentano del 3,2% i tamponi effettuati, passati da 3,2 milioni del 16-22 marzo a 3,3 milioni. Il tasso medio di positività dei molecolari è stabile a 13,4%, mentre quella degli antigenici si riduce al 15,7%.

Nella settimana dal 23 al 29 marzo aumenta l'occupazione dei posti letto in area medica da parte dei pazienti con Covid-19 e si inverte la tendenza in terapia intensiva, che era ormai da diverse settimane in calo. I ricoveri con sintomi sono stati 9.740 rispetto a 8.969 della settimana precedente, pari a +8,6%, mentre 487 i ricoveri in terapia intensiva rispetto a 455, pari a +7%. Dopo 6 settimane consecutive di calo, invece, iniziano a ricrescere i decessi: sono 953 negli ultimi 7 giorni (+ 3,1%) con una media di 136 al giorno rispetto ai 132 della settimana precedente.

«Sul fronte degli ospedali - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - si rileva un'inversione di tendenza nei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva (+7%) e prosegue l'incremento dei ricoveri in area medica (+8,6%)». In particolare, in area critica dal minimo di 447 raggiunto il 24 marzo i posti letto occupati sono risaliti a 487 il 29 marzo; nei reparti di area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 8.234 il 12 marzo, sono risaliti a quota 9.740 il 29 marzo. «È di fatto stabile - puntualizza Marco Mosti, direttore operativo Gimbe - il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media settimanale si attesta infatti a 45 ingressi al giorno rispetto ai 42 della settimana precedente».

La campagna vaccinale contro il Covid-19 “arranca”: sono ferme all'85,6% i vaccinati con almeno una dose e all'83,9% quelli che hanno completato il ciclo. Il tasso di copertura delle terze dosi è all'83,2%. Sono in ulteriore calo nell'ultima settimana il numero di somministrazioni (302.123), con una media di 43.160 al giorno: si riducono del 14,1% le terze dosi (233.722) e del 21,9% i nuovi vaccinati (14.697). Lo evidenzia il monitoraggio Gimbe aggiornato al 30 marzo (ore 6), in base al quale restano ancora 6,94 milioni i non vaccinati, di cui 2,51 milioni di guariti protetti temporaneamente 4,43 milioni attualmente vaccinabili.