Aveva perso di efficacia mercoledì scorso, e così il commissario ad acta, Guido Longo, ha proceduto ad emanare un nuovo decreto aggiornando il piano vaccinale della Calabria che sarà in vigore fino al 30 aprile. Il documento è stato trasmesso questo pomeriggio a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere regionali e contiene le nuove linee guida a cui tutti dovranno uniformarsi per procedere con la campagna anti Covid. 

Centri vaccinali

Innanzitutto, il commissario precisa che sul territorio regionale risultano attivi 97 centri vaccinali ma che saranno ulteriormente incrementati attraverso la realizzazione di altri 5 centri provinciali realizzati con il supporto della struttura commissariale nazionale e dalle strutture operative della Protezione Civile. Cinque hub, ciascuna per ogni provincia. Saranno istituite, in particolare, a Catanzaro nell'ente fiera con una previsione di venti punti vaccinali; a Corigliano Rossano nel palazzetto dello sport dotato di venti punti vaccinali; a Siderno nel palazzetto dello sport con una dotazione di venti punti vaccinali; a Vibo Valentia nel palazzetto dello sport con una dotazione di sei punti vaccinali; a Mesoraca nella palestra del plesso scolastico con quattro punti vaccinali e a Reggio Calabria nella sede del reparto mobile della polizia di stato con dieci linee vaccinali. L'attivazione dei cinque hub comporta di conseguenza l'implementazione di personale medico e paramedico. Il commissario ad acta, in tal senso informa che si stanno stipulando apposite convenzioni con la Croce Rossa Italiana ed altre associazioni di volontariato. 

Completare la fase 1

Nel documento, inoltre, si fa preciso riferimento alla necessità di concludere pienamente la fase 1 attraverso la vaccinazione di operatori sanitari e sociosanitari, personale ed ospiti delle residenza sanitarie assistenziali, degli ultraottantenni, delle forze di polizia e del personale scolastico, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione.

Over 80, personale scolastico 

Ancora non tutte le categoria contenute nel precedente piano e a cui era stata accordata la priorità sono state compiutamente vaccinate. Così per le rsa si chiede di verificare l’avvenuta completezza dell’attività vaccinale nelle strutture, procedendo alla vaccinazione di eventuali soggetti o strutture non ancora raggiunte. E lo stesso vale per gli over 80, per il personale docente, delle forze armate, di polizia e del soccorso pubblico e dei servizi penitenziari. Per queste ultime categorie si stima che la procedura possa essere completata nel più breve tempo possibile considerato che le vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca sono pienamente riprese con l’esclusione unicamente dei lotti al momento posti sotto sequestro.

Le categorie fragili

Precise indicazioni vengono fornite poi per le categorie fragili. Da qualche settimana la piattaforma telematica è attiva per ricevere le prenotazioni e nel documento si chiariscono le aree di patologia di chi ha diritto alla somministrazione. Dovranno essere immunizzati anche i conviventi e nel caso di minori che rientrano nella definizione di estremamente vulnerabili e che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, sarà necessario vaccinare i genitori, i tutori o gli affidatari. Si chiarisce inoltre che rientrano nelle fasce di priorità i disabili gravi, come definiti dalla legge 104/1992 e che la prenotazione online della vaccinazione è estesa anche alle persone titolari di codice di invalidità civile C02 (Invalidi civili al 100% di invalidità con indennità di accompagnamento) e C05 (Ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi) e C01 (Invalidi civili al 100% di invalidità senza indennità di accompagnamento).

Over 60 e over 70

Ulteriori categorie con priorità vengono definite su base anagrafica e rientrano in una prima fase le persone di età compresa tra 70 e 79 anni; successivamente, le persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni e, infine, le persone con comorbidità di età inferiore a 60 anni senza quella connotazione di gravità riportata per la fragilità. Il commissario ad acta precisa poi le modalità di comportamento circa le dosi residue giornaliere al fine di evitare sprechi. Sulla base dei target prioritari sarà necessario prevedere giornalmente un congruo numero di “riserve”, preventivamente allertate, cui somministrare eventuali dosi residue di fine giornata. Il numero di soggetti da “allertare” dovrà essere proporzionale allo storico delle dosi giornaliere residue (non utilizzate) delle settimane precedenti.

Chi ha contratto il virus

Secondo le nuove linee guida chi ha già contratto l'infezione dovrà ricevere una sola dose vaccinale purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno tre mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i sei mesi. Queste condizioni non si applicano  ai soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici. In questi soggetti si raccomanda la somministrazione della doppia dose come da prassi. Per chi ha, invece, contratto il virus dopo aver ricevuto la prima dose si sconsiglia la seconda somministrazione.