Nella provincia di Cosenza la situazione sta precipitando rapidamente. L’emergenza Covid traspare dai numeri, ben 323 nuovi positivi nel territorio bruzio, e dalla pressione costante dei pazienti sintomatici sul pronto soccorso. Sono 39 i pazienti in attesa di ricovero, per dieci i sanitari sono riusciti a trovare una sistemazione in reparti covid.

Ambulanze in coda e il presidente allo stadio

La fila delle ambulanze davanti l’ingresso del Dipartimento di Emergenza dell’Annunziata è di nuovo lunga, consistente, angosciante. Mentre il presidente f.f. Nino Spirlì si gode dalla tribuna del Granillo la partita della Reggina - a proposito: ma non ci sono delle limitazioni all’ingresso negli stadi? – si continuano a contare i nuovi ricoveri e, purtroppo, anche i morti.

Momento drammatico

Il drammatico momento richiederebbe un impegno istituzionale straordinario, se necessario anche in collaborazione con le altre regioni per garantire cure adeguate a chi ne ha bisogno, giacché pure gli altri ospedali della Calabria sono al limite della capienza. Invece si avverte una netta sensazione di immobilismo, di sottovalutazione del rischio, soprattutto per quanto concerne il contenimento dei vasti focolai nei territori da cui poi proviene la maggior parte dei soggetti con coronavirus.

I contagi corrono

Il bollettino diffuso dall’Asp riferisce di quattro nuovi decessi nelle ultime ventiquattro ore e di 247 persone ricoverate di cui 38 dislocate nei nosocomi di Catanzaro e Reggio Calabria. La terapia intensiva dell’Annunziata ha esaurito i 19 posti letto disponibili. Ma soprattutto c’è la percentuale dei tamponi positivi ad impressionare pari al 24,3 percento rispetto al totale delle analisi effettuate. Questo dato offre uno spaccato della diffusione dell’epidemia: potenzialmente un soggetto su quattro è contagiato.