Mille famiglie assistite attraverso il magazzino comunale di smistamento viveri. Quasi 1700 chiamate di aiuto (dal supporto psicologico alla richiesta di soccorso per violenze domestiche) e oltre 627 servizi di consegna farmaci ed alimenti effettuati a domicilio. Sono i numeri importanti dell’attività operativa che ha visto protagonista la sezione locale della Croce rossa italiana a Castrovillari, presieduta da Mariagrazia Mainieri. È la stessa responsabile dell’associazione internazionale a raccontare l’intensa esperienza dei volontari che  «ci ha reso più forti e più preparati, pronti ancora ad esserci per chiunque abbia bisogno di noi».

 

Era il periodo di Carnevale, nel mese di febbraio, quando iniziò a manifestarsi la prima fase dell’emergenza che da li a poco avrebbe portato l’intero Paese Italia ad essere chiuso come “zona rossa”. Una fase emergenziale «inaspettata, inverosimile e sconosciuta per tutti» che dopo i primi e comprensibili momenti di «sbandamento» ha visto lavorare i soci volontari del sodalizio cittadino a pieno ritmo il «braccio operativo di un grande cuore» quello della città di Castrovillari.

 

Il racconto del presidente del comitato locale illustra, a distanza di mesi, il grande impegno degli uomini e delle donne della Cri che hanno gestito, durante il lockdown, circa 16 mila di donazioni private e pubbliche che sono servite per offrire sollievo alle tante persone che, nella fase più drammatica dell’emergenza Covid 19, hanno avuto bisogno di alimenti. Circa 6mila euro sono stati raccolti tramite la generosa offerta di donazioni private (il buon esempio fu dato dal sindaco Lo Polito) e tantissimi tra comuni cittadini, Istituzioni (carabinieri, esercito), ed altre associazioni, e altri diecimila euro sono stati assegnati alla Cri dal Comune di Castrovillari come gestione dei fondi Ministeriali per gli aiuti alle famiglie che hanno permesso di offrire spesa solidale attraverso il magazzino comunale del sodalizio, aperto dal lunedì al venerdì a tutti gli indigenti della città.  

 

Un lavoro portato avanti sempre con il sorriso e la grande preparazione per la quale la sezione locale di Cri si è sempre contraddistinta e che è cresciuta in tempo di emergenza con formazione specifica sui rischi «che il Covid comportava e su come agire e proteggersi», unito all'addestramento «sull’uso degli strumenti di protezione, su come rimodulare i servizi per poterli svolgere in sicurezza». In un primo momento i servizi rivolti al pubblico (distribuzione viveri e alimenti, punto di ascolto) erano stati sospesi come i servizi di accoglienza al pronto soccorso e gestione ludoteca in ospedale.

 

Poi quando a marzo il comune ha dato vita al Coc ed ha chiamato in servizio la Cri, Anpana e Lipambiente, l'attivazione di reperibilità è diventata H24. In poco tempo l’ospedale di Castrovillari ha chiesto aiuto «per il pre-triage» ed è iniziata «tutta una serie di incontri e verifiche per garantire la sicurezza dei nostri volontari» - spiega la Mainieri - salvo poi durare poco perchè lo spoke non è stata più sede Covid. Tutti i volontari in campo si sono coinvolti in maniera spontanea dando la loro disponibilità per i servizi da coprire. Una grande squadra operativa che attraverso anche i contatti con la Cri nazionale e regionale ha coperto ogni necessità del territorio. La crescita delle situazione di disagio e povertà ha imposto al sindaco di chiedere alla Cri di riaprire il magazzino per assistere le famiglie che a causa dell’emergenza «non potevano letteralmente sfamarsi».  Un grande impegno non solo umano ma anche economico che ha trasformato i volontari della Croce rossa di Castrovillari nel «braccio operativo di un grande cuore».