La Corte d’Assise di Cosenza ha condannato a 10 anni di carcere Antonio Chianello, 35enne di Paola, presunto autore dell’omicidio del tassista di Cosenza, Antonio Dodaro, deceduto il 13 gennaio 2020 dopo sei giorni di agonia in ospedale. I giudici hanno applicato all'imputato anche la libertà vigilata per tre anni. Il pm Antonio Tridico, durante la requisitoria, aveva ricostruito minuziosamente la vicenda in oggetto di valutazione da parte del presidente Maria Lucente e del giudice a latere Marco Bilotta, i quali, insieme alla giuria popolare, hanno ritenuto colpevole l’uomo, difeso in giudizio dall’avvocato Sabrina Mannarino.

Dodaro accoltellato al collo, all’addome e alla mano

Dalle indagini della Squadra Mobile di Cosenza, era emerso che la mattina del 7 gennaio 2020, Antonio Dodaro, mentre si trovava a bordo del suo taxi nella zona centrale di Cosenza, fu aggredito con un coltello da Chianello, il quale sferrò i fendenti al collo, all’addome e alla mano della vittima. Dodaro, malgrado le gravi ferite riportate, riuscì ugualmente a raggiungere l’ospedale di Cosenza, dichiarando ai sanitari e alle forze dell’ordine di essere stato aggredito da un extracomunitario di colore, sconosciuto allo stesso, perché non voleva pagare la corsa. Questa versione, tuttavia, non aveva convinto gli investigatori, visto che l’imputato Antonio Chianello era stato chiamato in causa solo come accompagnatore del tassista.

Le indagini accurate della Squadra Mobile di Cosenza

Gli agenti della Squadra Mobile, nel corso delle indagini, hanno rilevato numerose incongruenze nel racconto dei due – vittima e attuale imputato – e attraverso le intercettazioni, le analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona, le acquisizioni di dichiarazioni testimoniali e di accertamenti di natura tecnica, la procura di Cosenza era riuscita a evidenziare le presunte responsabilità di Antonio Chianello. Le parti civili sono rappresentate dall’avvocato Antonio Spataro.