Gli studenti del Liceo Lucrezia della Valle di Cosenza hanno diffuso un documento in cui spiegano i motivi della protesta inaugurata nella giornata di ieri, martedì 27 febbraio, e proseguita con maggiore vigore quest’oggi, con un sit-in di protesta all’ingresso dell’istituto. La mancanza di un dialogo costruttivo con la dirigente Rossana Perri sarebbe alla base della iniziativa alla quale non tutti i ragazzi hanno aderito «poiché si tratta di uno sciopero pacifico ma volontario – precisa Mattia Foti, rappresentante degli alunni in consiglio di istituto – In parte quindi le lezioni proseguono poiché c’è chi non se la sente di assentarsi o magari non condivide le nostre rivendicazioni. Noi però godiamo del supporto dei nostri genitori - sottolinea – e andremo avanti finché non saremo ascoltati per risolvere i problemi che affliggono da tempo la scuola».

Istituto con numerosi percorsi formativi

L’istituto si caratterizza per i due indirizzi di scienze umane ed economico-sociale, e per l’ampio ventaglio di percorsi formativi. A quelli artistico e linguistico si sono da tempo aggiunti il musicale ed il coreutico che però, secondo quanto si legge nel documento stilato dai ragazzi, sarebbero stati pesantemente depotenziati. Ci sarebbero poi delle problematiche strutturali determinate dalla cattiva manutenzione ed una drastica riduzione della attività di esercitazione pratica riconducibile al sovraffollamento dei corsi. Infine, tra le rivendicazioni degli alunni, anche i costi dei viaggi d’istruzione programmati, non accessibili per la maggior parte delle famiglie, ed il mancato orientamento rispetto alla scelte più adeguate nell’ottica della prosecuzione degli studi verso l’università.

Comunicazione zero

«La comunicazione con la preside è quasi pari a zero. Abbiamo allora deciso di venire qui all’esterno, sulla scalinata di accesso, per fare sentire forte la nostra voce perché la nostra voce è importante» ha detto al nostro network Benedetta Guglielmelli, rappresentante degli studenti nella consulta dell’istituto. «Il malcontento ha radici lontane – ha aggiunto – Infatti con noi vi sono pure alcuni ex alunni che sono qui a sostenerci». La dirigente, presente all’interno dell’edificio, ha fatto sapere di non poter rilasciare dichiarazioni perché impegnata in alcune commissioni d’esame.