Non c’è soltanto il Covid, non ci sono solo i reparti convertiti per affrontare l’emergenza. All’Annunziata si muore anche d’altro e purtroppo questo è vero anche per i bambini. Ci sono soprattutto unità smembrate, per tagliare qualche voce sul bilancio dell’azienda. Da lunedì i posti letto della terapia intensiva pediatrica, che fino ad oggi si è occupata dei bambini sopra il mese d’età e fino a 14 anni, saranno spostati nel reparto di Terapia intensiva per adulti. Bimbi troppo grandi per essere seguiti nella terapia intensiva neonatale, troppo piccoli e bisognosi di specifiche professionalità e strumentazioni, per essere assistiti dalla terapia intensiva diretta dal Dottore Pasqua (che tra l’altro oggi è in piena emergenza Covid). Un reparto unico in Calabria che ha solo due anni di vita. E che da lunedì per logiche di razionalizzazione si sceglie di accorpare a quello degli adulti. 

Prima dicevano: «Un sogno che si avvera»

Solo due anni fa (era il novembre del 2018), il Direttore del Dipartimento materno infantile, Gianfranco Scarpelli, così parlava della nuovissima TIP (Terapia Intensiva Pediatrica). Presentazione con giornalisti e dichiarazioni entusiastiche del Garante per l’Infanzia Antonio Marziale, che aveva voluto la realizzazione del reparto e l'aveva attenuta, per l’inizio delle attività di una realtà che non aveva (e non ha) eguali in Calabria. Il dottor Gualtieri, incaricato di occuparsi della formazione del personale anestesista-rianimatore che non può non avere specifiche competenze pediatriche. Un grande progetto, insomma, che coinvolgeva tante professionalità. Nel primo anno di attività sono stati seguiti 32 piccoli pazienti. Nel 2019, pochi casi, ma comunque interventi fondamentali, che hanno salvato piccole vite. Un piccolo di appena tre mesi, reduce da un bruttissimo incidente, per 8 mesi seguito in terapia intensiva, sarà dimesso domani. Un bellissimo modo per chiudere il reparto.

In Italia la mappa delle terapie intensive pediatriche è ampia. In tutte le regioni sopra 1 milione e 800mila abitanti ce n’è almeno uno. Nel Lazio ce ne sono 2, in Lombardia 5. Mentre in Italia si aprono terapie intensive pediatriche, da noi inspiegabilmente si chiudono. Mentre negli altri sistemi sanitari si creano grandi poli pediatrici, in Calabria si smembrano.

Un reparto affossato sul nascere

L’azienda ha speso 300mila euro per avviare il reparto, ma nei due anni di apertura avrebbe dovuto essere implementato. Sarebbe dovuto arrivare nuovo personale, attrezzature specifiche. Niente di tutto questo. Si è continuato a lavorare accogliendo casi difficili come bambini in coma, con aggressive patologie o reduci da interventi di neurochirgia  che necessitavano di essere intubati e messi in ventilazione meccanica con il personale già in forza nella TIN. L’epilogo è l’atto aziendale che cassa il reparto e trasferisce i posti letto delle terapie intensive pediatriche nel reparto di Terapia intensiva per gli adulti, dove però mancano profili professionali adeguati a curare neonati e lattanti. E il bambino, come sanno bene i pediatri, non è un piccolo adulto. Ha esigenze diverse, è diverso fisicamente e mentalmente; diverso è anche il modo in cui ci si accosta ai parenti del paziente che, in questo caso, sono genitori, e necessitano di un’assistenza particolare, di attenzioni specifiche, di sostegno. 

 

La risposta dell'ospedale Annunziata

In merito all’articolo dal titolo “Cosenza, smantellata la Terapia intensiva pediatrica: era costata 300mila euro”, dal Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale Annunziata di Cosenza riceviamo e pubblichiamo:

«Le notizie relative al possibile smantellamento della Terapia Intensiva Pediatrica(TIP) nell’Ospedale di Cosenza sono prive di fondamento. L’Attività della TIP continuerà certamente grazie al sacrificio e all’impegno dei Medici e degli infermieri della Terapia Intensiva Neonatale che in questi anni hanno garantito tutta l’assistenza ricevuta dai Piccoli ricoverati.

La TIP è stata fortemente voluta e realizzata grazie all’impegno del Direttore del Dipartimento Materno Infantile Dr. Gianfranco Scarpelli e al sostegno del Garante per l’Infanzia Dr. Antonio Marziale. Infatti sin dall’inizio sono stati utilizzati i locali disponibili nella Terapia Intensiva Neonatale per Implementare i Due Posti Letto dedicati ai Piccoli Lattanti, mentre i Bambini più grandi sono stati assistiti con ottimi risultati nei Locali dedicati della Terapia Intensiva diretta dal Dr. Pino Pasqua. Si è sempre pensato a garantire ai Piccoli la migliore assistenza senza andare dietro alla ricerca di Etichette o di Incarichi personali che dovevano forse servire a gratificare qualche personaggio alla ricerca di notorietà.

Possiamo assicurare tutti i Cittadini che potranno trovare risposta ai bisogni dei Piccoli per tutte le problematiche di tipo pediatrico e di Terapia Intensiva Pediatrica in quanto abbiamo le attrezzature e le professionalità per garantire il trattamento delle patologie dei Bambini e dei Neonati per come è riconosciuto dai tanti ricoveri che provengono da tutta la Regione Calabria rappresentando il nostro un Centro di Riferimento regionale apprezzato da tutti».


Risponde Emily Casciaro

Noi tutti conosciamo ed apprezziamo il lavoro dei medici della Terapia intensiva, che è un reparto di eccellenza dell'Ospedale Annunziata, grazie all'egregio lavoro del dott. Scarpelli e della sua squadra. Questo non è stato messo in dubbio dal nostro articolo, che ha dato soltanto conto di questioni logistiche: il trasferimento dei piccoli pazienti dai locali nei quali sono attualmente ospitati, a quelli della terapia intensiva che ospita anche gli adulti.

 

Il reparto di Terapia Intensiva Pediatrica, in quanto unità complessa, doveva essere incrementato in termini di personale e attrezzature ed invece così non è stato, a differenza di quanto era stato detto in occasione della sua presentazione, due anni fa. Abbiamo a cuore la salute dei bambini e ci auguriamo che da lunedì - come il dott. Scarpelli ci assicura - non cambierà nulla per i piccoli degenti e per le loro famiglie. Tuttavia non comprendiamo le nuove disposizioni dell’azienda in questo senso. La stessa rete delle Terapie Intensive Pediatriche Italiane (rete Tipnet) ha evidenziato che il ricovero di bambini nelle terapie intensive per adulti è “improprio”. In Italia la distribuzione dei centri dotati di TIP è disomogenea, Cosenza è un punto di eccellenza ed apripista in Calabria. Vorremmo che continui ad esserlo.