Sono sette gli indagati per la morte del giovane di Cosenza, Giampiero Tarasi, deceduto l’8 marzo scorso nel cuore della città vecchia, a seguito di un incidente stradale. La procura di Cosenza, rappresentata nel procedimento penale dal pubblico ministero, Bianca Maria Battini, ha chiuso l’inchiesta, notificando l’avviso di conclusioni delle indagini alle persone finite, per ora, sotto accusa. Il reato contestato è quello di omicidio stradale in concorso.

Nel registro degli indagati sono finiti Antonella Rino (dirigente responsabile del settore II (manutenzione ordinaria-protezione civile-datore di lavoro), Ettore Tucci (in qualità di responsabile unico del procedimento tecnico), Giuseppe Bruno (ex comandante della polizia municipale di Cosenza), Agostino Rosselli (in qualità di comandante della polizia municipale di Cosenza), Alessia Loise (attuale comandante della polizia municipale di Cosenza), e gli imprenditori Robertino Perri e Pasquale Perri.

È bene rimarcare come l’indagine in questione sia ancora in una fase preliminare. Pertanto, quelle riportate sono le accuse mosse dalla Procura e le persone indagate sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, così come previsto dall’articolo 27 della Costituzione. Allo stato, dunque, gli indagati sono da ritenersi non colpevoli.

La procura di Cosenza: «Inascoltate le denunce degli utenti»

Secondo quanto ricostruito dall’ufficio di procura, coordinato dal procuratore capo, Mario Spagnuolo, Antonella Rino, «dopo aver ordinato la chiusura del tratto stradale per l’esecuzione dei lavori di somma urgenza a seguito della caduta di massi di grosso diametro sulla strada Sp/241 – via D. Morelli, ed avere demandato al corpo di Polizia municipale di sorvegliare e supervisionare sulle misure disposte e di verificare la predisposizione della segnaletica di cantiera, ometteva, inoltre, di esercitare il potere di controllo sull’esecuzione dei lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del tratto di strada interessato dalla caduta dei massi da parte della ditta affidataria “Edil Perri s. n. c. di Perri Robertino e Pasquale”», nel quartiere Portapiana.
Continua a leggere l'articolo su Cosenzachannel.it