«Io e la collega Maria Antonietta Sesti siamo in sciopero della fame. Lo porteremo avanti nonostante le imminenti festività natalizie, finché il Governo non accoglierà le nostre legittime richieste riconoscendoci le tutele dovute ai lavoratori subordinati».

Diritti basilari

A Cosenza i giudici onorari fanno sul serio. Patrizia De Marco annuncia di aver iniziato insieme ad un altro magistrato la protesta ad oltranza. In tutta Italia sono scesi in piazza in tremila per rivendicare «quei diritti basilari giuslavoristici – affermano gli organizzatori del sit-in promosso davanti al tribunale bruzio – come la previdenza, l’assistenza, la malattia, perfino la maternità. Ed una retribuzione dignitosa, rapportata all’impegno profuso».

Pagati a cottimo

Attualmente questi giudici sono pagati a cottimo: ricevono una indennità netta di 75 euro per ogni udienza presieduta. «Ma prima e dopo le udienze c’è un lavoro di studio, ricerca, approfondimento che assorbe buona parte del nostro tempo – ripetono all’unisono i manifestanti provenienti anche dalle sedi giudiziarie di Paola e Castrovillari – Basti pensare alla redazione delle sentenze: un lavoro svolto per lo Stato in forma praticamente gratuita».

Il supporto sui contenziosi

Secondo le statistiche, il 60 percento dei contenziosi civili e penali viene smaltito dai magistrati onorari. «Rendiamo un servizio indispensabile al Paese ma i governi che si sono succeduti continuano ad ignorare le nostre legittime istanze». Nelle interviste i giudici Patrizia De Marco e Maria Antonietta Sesti.