Determinanti gli accertamenti effettuati dal Nucleo decoro urbano della polizia miunicipale. Provato lo sversamento di oli esausti su suolo non protetto
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L’attività di indagine della Procura di Cosenza che ha portato alla emissione di un decreto di sequestro preventivo del distributore di benzina Eni situato in centro città, in Via Caloprese all’angolo con Piazza Loreto, è scaturita da accertamenti eseguiti dal Nucleo decoro urbano della polizia municipale, diretto dall’ispettore Luca Tavernise. Lo rende noto un comunicato di Palazzo dei Bruzi.
Magistratura sollecitata da Palazzo dei Bruzi
L’Amministrazione comunale aveva recepito le preoccupazioni dei residenti della zona che lamentavano da tempo le infrazioni commesse nella stazione di servizio. Il distributore di carburante, in particolare, non ha ottenuto l’autorizzazione unica ambientale e non ha l’autorizzazione allo scarico dei reflui in maniera difforme da quello previsto in rete fognaria mediante passaggio di apposti filtri depuratori. Inoltre, è stato provato lo sversamento di oli esausti su suolo non protetto.
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De Rose: «Proprietari già diffidati»
«Siamo soddisfatti del provvedimento adottato dal tribunale – commenta Giovanni De Rose, comandante della polizia municipale - in quanto il comune aveva già diffidato i proprietari dell’impianto senza che tale diffida venisse rispettata. Gravi inadempienze sulle basilari norme ambientali erano un rischio per la salute dei cittadini e di conseguenza siamo andati avanti fino all’intervento della magistratura. Per la presenza di altre eventuali cisterne interrate sul sito dell’impianto, che già presentava una cisterna ormai dismessa e satura di olio esausto sversato sul suolo - rende noto De Rose - abbiamo anche compiuto indagini introspettive mediante apparecchiatura georadar. Possiamo affermare che questo tipo di operazione viene effettuata per la prima volta a Cosenza e che si prosegue in un’azione a 360 gradi nell’ambito delle politiche di sostenibilità attuate dal sindaco Mario Occhiuto».