Gli organi dello stato incontrano la scuola per intraprendere una battaglia comune contro ogni forma di dipendenza. Alcol, droghe, gioco d’azzardo, sono le insidie devianti disseminate lungo il percorso della crescita. Cosenza non è immune, al contrario.

Crescita del consumo di sostanze stupefacenti

C’è una pericolosa escalation dei fenomeni della dipendenza, in particolare da sostanze stupefacenti. Concetti ribaditi a chiare lettere nel corso di una iniziativa ospitata nell’istituto scolastico Pezzullo di Cosenza, diretto da Maria Salvia, con il procuratore della repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè, il dirigente del servizio dell’Asp per le tossicodipendenze, Roberto Calabria, i delegati della provincia e di Palazzo dei Bruzi, Marco Ambrogio e Matilde Spadafora, le forze dell’ordine, rappresentate dal vice questore Mario Lanzaro e dal capitano dei carabinieri Jacopo Passaquieti. Presente anche monsignor Francesco Nolè, padre arcivescovo di Cosenza-Bisignano, a testimonianza dell’attenzione della Chiesa verso il fenomeno delle dipendenze.

 

Fondamentale l'ascolto dei giovani

I diversi attori istituzionali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, a cui hanno aderito 23 scuole della provincia di Cosenza, per la costruzione di una rete destinata a diventare centro di ascolto per i giovani. Al dibattito a più voci, moderato da Giovanna Bregantin, oltre agli studenti, erano presenti i ragazzi operanti nel centro di solidarietà Il Delfino, protagonisti del progetto informativo “Along the way”. I giovani frequentanti l'istituto Pezzullo hanno anche realizzato un video fruibile sui social per sensibilizzare le coscienze. Nelle interviste il procuratore della repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo; il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè; il dirigente del servizio dell’Asp per le tossicodipendenze, Roberto Calabria; la dirigente dell'istituto Pezzullo Maria Salvia, monsignor Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano.

Salvatore Bruno