Al prefetto di Cosenza hanno consegnato un documento per chiedere il ritiro della norma sul dimensionamento scolastico destinato nella provincia bruzia a tagliare 29 autonomie, 79 nell'intera regione. Gli esponenti del sindacato Usb, si sono poi intrattenuti in piazza 11 Settembre per un sit-in dimostrativo.

Semplificazione numerica senza pensare alla qualità

In ballo non c'è, a loro giudizio, solo il rischio di perdere posti di lavoro tra dirigenti e personale Ata. «Il problema è di tenuta della struttura scolastica nella provincia. Abbiamo realtà dell'entroterra che saranno private della figura guida significativa, quella appunto del dirigente, sebbene gli edifici rimarranno quelli che sono – spiega Pino Assalone di Usb scuola – La semplificazione numerica non può prendere il posto delle altre priorità da tempo richieste per agganciare i nostri istituti al livello qualitativo di quelli delle altre regioni d'Italia. Abbiamo bisogno di mense, di palestre, di sicurezza, del tempo prolungato e di altre attività formative che rispondano pure al bisogno di frenare il fenomeno della dispersione scolastica».

Partita chiusa?

Ma la partita sembra già chiusa: la Provincia di Cosenza il 16 ottobre ha in calendario l'approvazione del piano da trasmettere poi alla Regione per l'ok definitivo. «Le tempistiche certo sono molto ristrette e però, non vedendo una strategia politica efficace cerchiamo di richiamare l'attenzione istituzionale sulle esigenze di tutto il comparto – ha concluso il sindacalista – Del resto altre regioni si sono opposte chiedendo una verifica costituzionale del provvedimento mentre la Regione Calabria si è mostrata subalterna al Governo».