INTERVISTE | Prima il sit-in organizzato in piazza contro le inefficienze della sanità pubblica, poi una catena umana all'ingresso del pronto soccorso. L'iniziativa si è infine conclusa davanti la sede dell'Asp, ancora occupata dagli attivisti di associazioni, comitati e gruppi di protesta
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Si sono protesi con un abbraccio simbolico verso medici, infermieri e tutto il personale dell'ospedale dell'Annunziata, in particolare del pronto soccorso dove si sta concludendo una settimana complicata sotto il profilo dell'accoglienza e della cura dei pazienti Covid, ma per fortuna con numeri oggi in miglioramento.
In corteo verso l'ospedale
I partecipanti al sit-in organizzato da Radio Ciroma e dagli attivisti confluiti nel gruppo di protesta Calabresi per la sanità pubblica, dopo una prima parte consumata in Piazza Cappello, hanno sfilato verso il vicino ingresso del Dipartimento di Emergenza. Tenendo per mano una fune rossa, hanno simboleggiato la loro vicinanza agli operatori in servizio tra le pareti del nosocomio, ed anche agli ammalati.
Poi il corteo si è spostato in Via Alimena, davanti la sede della direzione generale dell'Asp, parzialmente occupata ormai da tre giorni.
Impegno per la sanità pubblica
Circa duecento i manifestanti. Una iniziativa pacifica, condotta sotto lo sguardo più o meno discreto delle forze dell'ordine. Ma dai toni tutt'altro che concilianti verso la classe dirigente, responsabile, è stato sottolineato, della chiusura dei presidi territoriali, del debito monstre da due miliardi di euro e delle inefficienze che costringono ancora molte famiglie ad affrontare sofferti e costosi viaggi della speranza.
Il nodo delle assunzioni
E poi gli attivisti non hanno remore a denunciare a voce alta quello che i politici di tutti gli schieramenti, con o senza fascia tricolore, non hanno il coraggio di sussurrare neppure a mezza bocca. E cioè che il blocco del turnover, il rinvio dei concorsi, le farraginose procedure di reclutamento sono il vero nodo cruciale da affrontare. Perché si possono aprire mille ospedali: Covid, non Covid, oncologici, cardiologici e chi più ne ha più ne metta. Ma senza personale anche reparti nuovi di zecca e con attrezzature all'avanguardia non possono funzionare.
Lavoro vero e indeterminato
E servono assunzioni vere. Non somministrazioni di lavoro, non co.co.co o incarichi a tre mesi. Bisogna rinnovare il contingente in servizio nelle Aziende ospedaliere e sanitarie. In corsia ma anche negli uffici dove le procedure devono andare avanti spedite. Ma solo il tempo indeterminato può veramente attrarre ed evitare che, come già capitato in passato, alcuni bandi vadano deserti o quasi.
Ricoveri in diminuzione
Intanto, i dati dell'ultimo bollettino in provincia di Cosenza, registrano ancora cinque vittime che portano il computo totale dall'inizio della pandemia a quota 423. La buona notizia è la riduzione dei ricoveri in area medica e la diminuzione degli accessi in pronto soccorso. I contagi sono ancora tanti ma, secondo alcuni osservatori, il picco potrebbe essere ormai alle spalle. Sempre che, anche in vista delle riaperture disposte dal Governo a partire dal 26 aprile, si osservino le regole senza lasciarsi andare a comportamenti imprudenti che mettono in pericolo l'intera comunità.