Divenne primario sulla scorta di «dati falsi» che sarebbero stati di «facile rilevabilità» della commissione «attraverso la acquisizione del citato profilo professionale aziendale, qualora richiesto e opportunamente analizzato». Secondo il gip di Cosenza Letizia Benigno, in sintesi, la commissione del concorso per la nomina del primario di Ortopedia all’Annunziata, se solo avesse aperto gli occhi, si sarebbe accorta che Gualtiero Cipparrone non aveva tutti i titoli che sosteneva di possedere.

Così gli atti - accolta l’opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dall’avvocato Eugenio Bisceglia nell’interesse del dottor Massimo Candela, parte offesa del procedimento - vengono restituiti alla Procura guidata da Mario Spagnuolo affinché proceda ad elevare, a carico degli stessi commissari - l’imputazione per abuso d’ufficio in concorso: il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera bruzia Mario Veltri, il primario di Ortopedia al Cardarelli di Napoli Mario Misasi, il primario di Ortopedia del Madonna delle Grazie di Matera Giovanni Battista Berloco, il primario di Ortopedia dell’ospedale di Cecina e Piombino Paolo Gabellieri. La Procura di Cosenza, attraverso il pm Emanuela Greco, aveva firmato - lo scorso 30 giugno - il decreto di citazione diretta a giudizio del vincitore di concorso per primario ortopedico dell’Annunziata, Gualtiero Cipparrone, che - questa è l’accusa a suo carico - avrebbe reso «false dichiarazioni nelle autocertificazioni» allegate alla domanda di partecipazione al bando indetto dalla Direzione generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza con delibera 148 del 19 aprile del 2017.

In particolare - contesta il pm Greco – Cipparrone «dichiarava falsamente» di avere svolto, nel reparto del quale si candidava alla guida, l’incarico di «responsabile di struttura semplice trattamento in traumatologia con sistemi di fissazione interna ed esterna dal 2002 anziché dal 2008».  Il processo, davanti al Tribunale monocratico di Cosenza, si aprirà il prossimo 28 gennaio.

La vicenda giudiziaria scaturisce da un esposto-denuncia presentato da un altro primario, Massimo Candela, che guida l’Ortopedia del presidio ospedaliero di Paola, che peraltro è attore in un contenzioso pendente in sede civile davanti al Tribunale bruzio e già segnalato, prima che fosse portato all’attenzione della Procura, anche all’Azienda sanitaria cosentina e all’allora commissario ad acta per la Sanità in Calabria Saverio Cotticelli.

Massimo Candela denunciava tutta una serie di anomalie correlate concorso vinto dal collega Cipparrone, che divenne primario grazie ai 72 punti assegnatigli dalla commissione sulla scorta di una falsa dichiarazione che anche la Procura di Cosenza sostiene affetta da profili di falsità. Così superò la concorrenza dello stesso Candela, che ottenne 58,40 punti.