Un totale di 321 capi d’accusa di cui 320 conseguenza del primo, con cui la Dda di Catanzaro ha descritto le condotte dei presunti narcotrafficanti, la maggior parte di nazionalità nigeriana, accusati di far parte di un’associazione a delinquere dedita allo spaccio di hashish marijuana. Per Cosenza, dal punto di vista investigativo, è una novità che segna, malgrado tutto, una linea di confine tra il vecchio modo di delinquere e quello in versione “2. 0”.

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L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Cozzolino, applicato alla Dda di Catanzaro in questo procedimento penale, il quale, insieme al collega Corrado Cubellotti, ha portato avanti una serie di attività tecniche, condotte dai carabinieri della Compagnia di Cosenza, nei confronti di alcuni presunti narcotrafficanti nigeriani capaci di conquistare due piazze di spaccio in città – l’autostazione e “villa Giulia” – in un contesto criminale ben preciso. 

È risaputo infatti che il traffico di droga è in mano agli “zingari” di via Popilia e agli italiani della presunta confederazione mafiosa capeggiata dal boss Francesco Patitucci e questa indagine svela anche alcuni momenti di tensione con gli altri gruppi. Ma chi c’è al vertice dei presunti narcotrafficanti nigeriani? La Dda di Catanzaro ritiene che il capo sia Kinsley Obinna Nwigwe, meglio conosciuto come “Obinna”. Continua a leggere su Cosenza Channel