Il 40enne accusato di aver abusato di una tredicenne è ancora in carcere. Dopo l'aggressione sono aumentati i pattugliamenti delle forze dell'ordine e le Ferrovie hanno predisposto una serie di ispezioni nei locali abbandonati
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È ancora in carcere l’uomo accusato di avere abusato di una tredicenne nei sotterranei dello scalo ferroviario di Cosenza. Cosa nascondesse nel suo ventre malato la stazione costruita, unico caso in Italia, all’estrema periferia della città, lo hanno sempre saputo tutti: ricoveri di fortuna, sporcizia, scambisti, prostituzione. Un luogo dal quale tenersi alla larga, di giorno e, soprattutto, di notte. Finché il degrado è rimasto sommerso nei sotterranei della struttura, un po’ come la polvere sotto il tappeto, si è deciso di ignorare il problema. Come si dice: occhio che non vede, cuore che non duole. Certamente, a sprazzi la gravità della situazione è venuta a galla, anche attraverso il nostro network. L’ultima volta in concomitanza con la notizia della chiusura del bar, ultimo baluardo commerciale in un luogo spogliato dei più elementari servizi per i viaggiatori.
Maggiori controlli a garanzia della sicurezza pubblica
All’indomani della scabrosa vicenda, sono scattati maggiori controlli delle forze dell’ordine, mentre Ferrovie dello Stato ha ordinato una ispezione nei tanti locali rimasti privi di funzioni e perciò abbandonati. Qualcuno continua a trovare riparo da queste parti, rimangono i cumuli di rifiuti, ma la presenza di ospiti indesiderati sembra ridotta o perlomeno più discreta. Sul caso della presunta violenza intanto proseguono le indagini nel più assoluto riserbo. Magistratura e carabinieri collaborano fianco a fianco per ricostruire la vicenda nei dettagli. Ed anche per evitare che un simile episodio possa ripetersi.