L'episodio che ha portato all'arresto del comandante provinciale dei vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, sarebbe analogo a quello che coinvolse, alla fine del 2019, l'ex prefetto Paola Galeone.

La richiesta della tangente

Anche in questo caso, infatti, le forze dell'ordine, si sarebbero attivate in seguito alla denuncia di un imprenditore, costretto, secondo quanto da egli stesso riferito, a pagare una mazzetta per il rilascio delle autorizzazioni amministrative inerenti la realizzazione di un impianto Gpl.

Lo scambio di denaro

L'operazione, ordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, sulla quale vige un ristretto riserbo, è stata coordinata dai carabinieri del comando provinciale, i quali avrebbero anche ricostruito un quadro indiziario, a quanto si apprende, molto solido, grazie alle intercettazioni ambientali acquisite durante la consegna del denaro.

Perquisita la caserma

Subito dopo, i militari hanno perquisito gli uffici della caserma di Viale della Repubblica, alla ricerca di altri elementi utili alla indagine. Cundari era in carica dal 2016, da qualche settimana era stato ufficializzato il suo trasferimento al comando di Forlì-Cesena. Un provvedimento questo precedente all'avvio dell'inchiesta e quindi slegato dagli ultimi accadimenti.

Trasferimento mancato

Avrebbe dovuto trasferirsi nel capoluogo romagnolo nel mese di luglio. Proprio in seguito all'indagine era stato invece dirottato in Sardegna. Adesso sono scattate le manette. Le accuse sono di concussione e falso in atto pubblico.