Il giudice si è riservato di decidere sull'utilizzabilità di quelle immagini e delle intercettazioni. Il sindaco di Rende e l'ex magistrato sono accusati di corruzione in atti giudiziari aggravata dalle modalità mafiose
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Nuova udienza preliminare del procedimento a carico del sindaco di Rende, Marcello Manna, e dell'ex magistrato della Corte d'Appello di Catanzaro, Marco Petrini, entrambi accusati di corruzione in atti giudiziari aggravata dalle modalità mafiose. Questa mattina sono state affrontate in aula alcune questioni preliminari riguardanti l’utilizzabilità delle intercettazioni e del video che ritrarrebbe Manna mentre consegna la busta contenente denaro a Marco Petrini. Il giudice si è riservato la decisione.
Rito abbreviato
Marco Petrini, assistito dal suo avvocato di fiducia Francesco Calderaro, ha optato per il rito abbreviato mentre Marcello Manna (difeso dagli avvocati Federico Olivo e Nicola Carratelli) si è riservato ancora di decidere. Entrambi dovranno rispondere del reato di corruzione in atti giudiziari aggravata dalle modalità mafiose. In particolare Manna è accusato di aver corrotto l'ex magistrato per ottenere una sentenza favorevole al suo assistito: l'assoluzione di Francesco Patitucci, già in primo grado condannato a 30 anni di carcere per il delitto di Luca Bruni, ma assolto dalla Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro. Nel maggio del 2019 Marco Petrini avrebbe ricevuto dalle mani dell'avvocato Marcello Manna la somma di 5mila euro in contanti quale corrispettivo dell'assoluzione.
Il caso del lungometraggio
Secondo la ricostruzione della Procura il denaro contante sarebbe stato contenuto in una busta da lettera e consegnata al giudice nel suo ufficio in Corte d'Appello. Il magistrato avrebbe poi accettato di ricevere ulteriori utilità a vantaggio di Mario Vitale, cugino di Stefania Gambardella e compagna di Marco Petrini. In tal senso, l'avvocato Marcello Manna si sarebbe posto quale intermediario con Giuseppe Citrigno, ex presidente della Fondazione Calabria Film Commission, per far ottenere al giovane un finanziamento per la realizzazione di un lungometraggio: 175mila con la stipula di una convenzione avvenuta nell'ottobre del 2019.
La cosca Lanzino Patitucci
Il magistrato per favorire la posizione dell'imputato Patitucci avrebbe posto in essere «un atto contrario ai doveri di ufficio consistito nell'alterare la dialettica processuale inquinando metodologicamente l'iter decisionale della Corte d'Assise d'Appello da lui presieduta con sentenze contaminate in radice dagli eventi corruttivi». Il reato è aggravato dalle modalità mafiose per aver agevolato la cosca Lanzino Patitucci. Tuttavia, lo scorso febbraio il Tribunale di Salerno ha archiviato la posizione di Francesco Patitucci.