Reparto di oncologia e pronto soccorso chiusi dopo la riscontrata positività di alcuni pazienti. E mentre aumentano i casi in città, il nosocomio cittadino è in affanno
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Due positivi e sette guarigioni. La conta totale dei soggetti attualmente in lotta con il Covid a Lamezia Terme è di 31. Una situazione che il sindaco Mascaro respinge come emergenziale, invitando a confrontare i numeri con quelli di altre città e a calare il numero dei positivi su quello della popolazione totale lametina.
Ma l’arma della statistica poco può verso quel senso di apprensione e malessere che circolo in città a causa dei primi cedimenti del Giovanni Paolo II. Dal laboratorio di microbiologia, riaperto proprio per processare i tamponi e che a causa delle esigue risorse umane e della mancanza sistematica di reagenti è solo una stampella di Catanzaro, ai pazienti sospetti positivi che non hanno seguito il percorso Covid. Tre i casi di Coronavirus passati per le mani dei medici del pronto soccorso, un medico è finito in quarantena e la struttura è stata chiusa per sanificazione.
Chiuso anche il reparto di Oncologia dopo che una volontaria è risultata positiva, i locali sono stati sanificati e i pazienti transitati per la chemio o le visite contattati per essere sottoposti a tampone. Due i medici di base che sono stati contagiati, uno di questi è ricoverato a Catanzaro. Si lavora in sofferenza, con percorsi e strumenti di protezione carenti, poche unità investite in più turni e un nemico ancora semi sconosciuto.