Il sindacato Fials «ritiene importante e necessario che il governatore della Regione si riappropri della capacità normativa in tema di sanità». Lo afferma il segretario generale del sindacato Bruno Ferraro.

«In particolare – continua – ci riferiamo al non auspicato intasamento dei presidi ospedalieri calabresi e alla necessità, in base all’andamento del contagio, di predisporre con l’autorità che le compete per legge atti e strutture necessarie per la gestione emergenziale».

Le proposte del sindacato

La Fials, dunque, propone «l’utilizzo delle case di cura private della Regione, personale compreso, per la predisposizione al ricovero di positivi Covid-19 che non necessitano di terapie intensive e/o invasive. Misura questa che servirebbe al decongestionamento eventuale dei presidi ospedalieri calabresi»; «la compensazione economica a tali strutture del budget concordato per il 2020 per l’attività svolta di cui al punto uno previo regolare contratto da regolarizzare in fase successiva; di «requisire i ventilatori polmonari in dotazione a tali strutture private e destinarli alle terapie intensive dei presidi hub e spoke; di «emanare circolari alle Aziende sanitarie e alle Ao per il reclutamento a tempo determinato per un anno di infermieri, oss, tecnici di Radiologia e di laboratorio con avvisi pubblici solo per titoli, pubblicazione per 5 giorni sui siti aziendali e valutazione titoli, formulazione graduatoria e invio telegrammi di assunzione attraverso lo smart working amministrativo; un «accordo sindacale per regolamentare in ogni azienda l’utilizzo dell’implementazione finanziaria dei fondi contrattuali per lavoro straordinario e incentivi al personale del comparto; la «dotazione a tutti gli operatori sanitari di dpi (dispositivi di protezione individuale) in ambito regionale anche attraverso la riconversione immediata di fabbriche manufatturiere calabresi».

Queste misure, secondo Ferraro, possono «contribuire a fronteggiare l’emergenza in corso senza creare effetti domino di panico nella popolazione ma essendo consapevoli che gli operatori sanitari vanno difesi e tutelati perché non si può vincere una guerra senza soldati».