Gli esperti del Sian impegnati nel controllo delle attività commerciali. Gli obblighi e i consigli per limitare il rischio contagio quando si esce a fare la spesa VIDEO
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Si fa presto a dire vado a fare la spesa, ma siamo sicuri di evitare il contagio nel negozio dove andiamo? Abbiamo seguito una mattinata di lavoro di due ispettori che, per conto del servizio Sian dell’Asp di Reggio Calabria, giornalmente visitano attività commerciali ad alto rischio contagio.
«Prima dell’emergenza – afferma Annunziato Barca – ogni settimana arrivavamo a fare, in due, 8 controlli: ora, a emergenza coronavirus in corso, il numero è salito a 30».
Lavoro intenso
Un lavoro intenso, quello del Servizio diretto da Giovanni Milana, che è distribuito in tutta la provincia e che, in questo periodo, bada oltre che alla sanzione, soprattutto ai suggerimenti.
«In qualche caso – prosegue Barca – sono gli stessi operatori a fornire qualche proposta. Ad esempio abbiamo notato che è molto utile la scelta di mettere un nastro davanti al bancone, si tratta di un modo per evitare la tentazione di avvicinarsi e noi ora consigliamo questa pratica a tutti».
Controlli scrupolosi
Nella pratica della pandemia si va per tentativi, con inedite alleanze tra controllori e controllati, ma l’avvertenza principale a volte arriva anche ai clienti.
«Contrariamente a quello che si pensava – avverte Salvatore Scordo – il virus resiste anche sulle superfici. Per questo noi osserviamo come vengono igienizzati i carrelli, quali strumenti di protezione usano gli operatori, oltre alla regola del distanziamento di cui tutti sanno».
Consigli e regole che vanno seguite anche nei negozi al dettaglio, perché le ispezioni valgono per tutti e finiscono con la firma di un verbale, per la parte documentale con l’obbligo dei commercianti di esibire un documento che si chiama Manuale di autocontrollo.
«Se in questo registro vengono annotate cose che poi non verifichiamo – conclude Barca – si può arrivare anche alla sospensione della licenza del commerciante».