Si sono triplicati nel breve volgere di un giorno i campioni da sottoporre ad esame nel laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. È anche questo uno degli effetti collaterali della diffusione del Covid-19, che sta prendendo piede anche nelle regioni del sud Italia provocando uno tsunami sul sistema sanitario pubblico già provato da anni di blocco del turn over. E in Calabria la situazione rischia di degenerare proprio ora che i primi casi iniziano a manifestarsi.

 

Il picco di campioni

Se infatti fino alle scorse settimane nel laboratorio analisi dell'ospedale Pugliese ci si attestava su una soglia di cinque o sei campioni al giorno da analizzare, riconducubili per lo più a casi di pazienti sospetti provenienti dalle aree del nord Italia; ieri si è assistito ad un vero e proprio picco con 35 tamponi su cui procedere con gli accertamenti. Triplicate le sedute e i turni per il poco personale in organico che nella serata di ieri ha lavorato ad oltranza fino all'una di notte per esaminare tutti i campioni giunti nel nosocomio cittadino. 

 

Richiesta di rinforzi

Il responsabile del laboratorio, Pasquale Minchella, ha già chiesto rinforzi ai vertici aziendali per consentire ai tecnici di poter riposare e di effettuare i turni in sicurezza, dal momento che l'ospedale Pugliese in qualità di hub per l'area centrale della Calabria riceve campioni da tutti gli ospedali limitrofi: Lamezia Terme, Vibo Valentia e Crotone. Il picco si è registrato in questi giorni a seguito dell'attivazione del servizio Prevenzione dell'Asp che sta predisponendo controlli più capillari sulle persone che sono entrate in contatto con i pazienti risultati positivi al Covid 19. 

 

Pronto soccorso in emergenza

Richieste di nuovo personale sono state avanzate anche dall'unità operativa di Medicina d'Accettazione e d'Urgenza dell'ospedale Pugliese, che in questo momento sta soffrendo particolarmente per la carenza d'organico dopo la quarantena disposta dal primario, Giuseppe Masciari, di ben quattro unità mediche e infermieristiche. L'intero turno che aveva preso in carico il paziente portato al pronto soccorso e poi risultato positivo è stato messo in quarantena per quindici giorni.