Ancora una proroga per le lezioni in presenza. L'ha decisa il sindaco di Civita Alessandro Tocci, che ha firmato l'ordinanza che dispone la chiusura della scuola dell'infanzia comunale e della scuola primaria statale del comune arbereshe fino al 30 gennaio.

Il sindaco Tocci, constatato «l’evolversi dell'attuale situazione di emergenza sanitaria e il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia su tutto il territorio nazionale e regionale», dato atto che «secondo l’ultimo monitoraggio settimanale sulla situazione epidemiologica in Italia, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, sulla base dei dati del periodo 28 dicembre 2020 - 3 gennaio 2021, l’indice di contagiosità RT nazionale è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la Regione Calabria si attesta ad 1,15», nel considerare, ancora, che «tale situazione genera ancora qualche difficoltà per l’espletamento delle normali attività didattiche nel territorio comunale di Civita», ha ritenuto necessario prorogare la chiusura delle scuole.

Il provvedimento si è reso necessario al fine di «scongiurare il propagarsi dei contagi, salvaguardando la salute di tutti i cittadini e per garantire la possibilità che l'attività scolastica sia svolta nel modo più sicuro possibile». Non una decisione «facile e indolore» confessa il primo cittadino di Civita. «Sono pienamente consapevole di cosa significa obbligare i bambini a fare lezione da casa e a non poter interagire, giocare e stare assieme ai propri coetanei. Cosi come comprendo la volontà e le ragioni di alcuni genitori che vorrebbero che i propri figli tornassero a fare lezione in presenza, ma è chiaro, a tutti, che la ripresa della didattica in presenza rappresenta, considerato la situazione sanitaria esistente in questo nostro comprensorio, un elemento di forte preoccupazione».

Pertanto Tocci ha scelto di «garantire il diritto alla salute e, soprattutto, alla vita dei ragazzi e di tutti i cittadini, specialmente delle persone più deboli. Sono fermamente convinto che il diritto alla Salute e alla Vita sia prevalente su tutti gli altri diritti».