VIDEO | Erano giunti a Catanzaro il 19 marzo intubati e in stato di incoscienza. Ora sono in via di guarigione. «Qui ho imparato a mangiare la soppressata, forse questo mi ha aiutato a guarire» - scherza uno dei pazienti prima della partenza
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«Comincio a vedere la luce! Dopo due mesi è fantastico. Il sole, l'aria, l'ambiente». È da poco passato mezzogiorno quando i due pazienti affetti da Covid 19, trasferiti a Catanzaro dagli ospedali di Bergamo e Cremona, lasciano l'ospedale Pugliese diretti a Lamezia Terme. Lì li attende un aereo privato che li riporterà in Lombardia.
Il ricovero a Catanzaro in gravi condizioni
«Non riuscivano a spiegarsi come mai fossero qui da noi a Catanzaro perchè non ricordavano niente» - racconta il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Lucio Cosco.
Erano giunti in Calabria lo scorso 19 marzo, intubati con una grave insufficienza respiratoria e immediatamente ricoverati nell'unità di Terapia intensiva in stato di incoscienza. Dopo una settimana di ricovero in Rianimazione, il trasferimento nel reparto di Malattie infettive, i primi tamponi negativi e l'inizio del percorso di guarigione.
Le cure nei reparti del Pugliese
«Ho imparato a mangiare la soppressata qua - scherza uno dei due pazienti appena fuori dall'ospedale -. Probabilmente è quello che mi ha fatto guarire dal Covid!».
In mattinata all'ospedale Pugliese sono giunti un infermiere e un medico dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per garantire l'assistenza sanitaria ai due pazienti durante il volo di rientro. «Sono molto contento che abbiate accettato i nostri pazienti. Non solo li avete curati e li avete quasi guariti - ha dichiarato Guido Villa, responsabile clinico scientifico dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. Continueranno il loro percorso riabilitativo a Bergamo che è la città da dove provengono e speriamo che vada tutto bene».
L'addio alla Calabria e la speranza di potervi tornare
Le condizioni di salute dei due pazienti sono infatti ancora precarie. Ci vorrà ancora del tempo prima di poter riabbracciare i propri familiari. «Sono stati davvero carini, disponibili e molto affettuosi anche perchè da soli due mesi in una stanza è pesante» - ha dichiarato la paziente appena dimessa.
Adesso entrambi saranno sottoposti ad una terapia riabilitativa per completare il percorso di guarigione. «Mi rimane della Calabria un buon ricordo - ha aggiunto, infine, e spero di poter ritornare qua con i miei piedi».