L'Italia, rende noto il commissario Domenico Arcuri, ha acquistato 300 milioni di mascherine e i dispositivi «arriveranno progressivamente nei magazzini della protezione civile e verranno distribuiti con il criterio che abbiamo concordato con la totalità delle regioni, anche per garantirci assoluta trasparenza ed evitare asimmetrie» Con questi numeri è stata «consolidata una sufficiente quantità di dispositivi». Inoltre, ha aggiunto Arcuri, ieri è stata consegnata una «quantità sufficiente di mascherine all'ordine dei medici». «Pensiamo - ha fatto presente - che anche loro devono essere dotati di una sorta di 'magazzino di scorta', in modo da poter sopperire o aggiungere dotazioni che vanno direttamente a loro».

L’aiuto delle aziende di moda

Il commissario ha inoltre rilevato che: «Abbiamo fatto molti passi avanti nella produzione nazionale di mascherine in una settimana. Le prime 25 aziende della filiera della moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno. Hanno un piano per andare a 500 mila al giorno la prossima settimana e a 700 mila quella successiva; le aziende del settore dell'igiene personale da ieri fanno 250 mila mascherine al giorno, arriveranno a 400 mila la prossima settimana, a 750 mila quella successiva».

«La loro produzione servirà solo per coprire il fabbisogno della Protezione Civile e quindi delle regioni che ne hanno bisogno - ha aggiunto -. Si aggiungeranno prima e si sostituiranno poi alle acquisizioni che abbiamo fatto e facciamo da altri Paesi del mondo».

 

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Ventilatori anche al Sud

In merito ai ventilatori, Arcuri ha poi assicurato: «Stiamo inviando dispositivi soprattutto al centro-nord, ma pensiamo anche alle regioni del Sud. Cerchiamo di mantenere queste due leve. Negli ultimi 3 giorni abbiamo distribuito 290 ventilatori alle regioni, nei prossimi 3 giorni contiamo di distribuirne altri 599, il 40% di quanto distribuito finora. A ieri abbiamo distribuito 1.237 ventilatori polmonari. Con forniture così massicce andiamo anche verso il Meridione, che dobbiamo assolutamente evitare si trovi in condizioni simili a quelle delle regioni del centro-nord più colpite dal coronavirus».