Inizia a intravedersi una schiarita tra i reparti ospedalieri dell'azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Da qualche giorni si assiste, infatti, ad un lieve calo dei ricoveri. Sembrano ormai passate le settimane trascorse in trincea quando al pronto soccorso venivano trasferiti in ambulanza decine di pazienti affetti da Covid 19 che il più delle volte sostavano anche per lunghe ore in attesa di una sistemazione nei reparti ormai saturi. A confermare il trend è il primario di Malattie Infettive, Lucio Cosco: «In effetti, è una situazione che stiamo riscontrando da un paio di giorni. Ci siamo attestati a due nuovi ricoveri al giorno mentre naturalmente prima erano molti di più». 

Evitare la terza ondata

Può aver favorito il calo dei contagi e conseguentemente anche il calo nel numero dei ricoveri l'istituzione della zona rossa in Calabria: «Sicuramente la zona rossa ci ha permesso di controllare la diffusione del coronavirus» conferma il primario che però avverte «bisogna sempre mantenere alta l'attenzione, bisogna evitare una terza ondata che potrebbe arrivare se si adottano comportamenti scorretti. La zona rossa incide soprattutto psicologicamente ma in questi giorni dobbiamo sforzarci a mantenerla noi cittadini. Siamo noi a dover evitare determinati comportamenti anche perchè una terza ondata potrebbe avere ricadute pesantissime sull'economia». 

Alta occupazione dei posti letto

Resta, tuttavia, alto l'indice di occupazione dei posti letto nei quattro reparti allestiti in emergenza all'ospedale Pugliese, al momento nei due reparti di Malattie infettive risultano ricoverati rispettivamente 19 e 17 pazienti, altri 11 hanno trovato sistemazione nel terzo reparto allestito nell'ex Geriatria e un'altra decina ricoverati in Medicina Generale Covid. Complessivamente, 57 i pazienti che attualmente sono in cura nel nosocomio cittadino. 

«Non abbiamo negato le cure a nessuno»

Ma il primario non nasconde il risentimento all'indomani di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal fondatore di Emergency, impegnato sul fronte di Crotone per l'allestimento dell'ospedale da campo (intervenuto nella trasmissione Che tempo che fa aveva parlato dell'impegno del sodalizio in Calabria per curare le persone): «Questi mesi sono stati molto impegnativi dal punto di vista assistenziale, fisico e psicologico. Devo dire che noi, e quando dico noi intendo tutti coloro che in Calabria si sono interessati di Covid abbiamo fatto miracoli perchè siamo stati lasciati soli a fronteggiare al meglio questa malattia. Non abbiamo negato le cure a nessuno e mi sento mortificato a sentire dichiarazioni rilasciate a livello nazionale sulla sanità calabrese che ha certamente i suoi limiti e i suoi ritardi però noi abbiamo dato il meglio, abbiamo curato tutti pur non avendo alcuna organizzazione a livello regionale».