Colpiva il padre con due colpi di fucile, era così che incontrava la morte il noto cancelliere dell’ex tribunale di Corigliano-Rossano primo e di Castrovillari poi Antonio Vitale. La tragedia si consumava durante il pranzo di Natale a Rossano per mano del figlio Cesare, ingegnere, all’interno della propria abitazione nel periodo natalizio.

Nelle ultime ore la Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro che condannava l’uomo a 4 anni di reclusione, pena già ridotta a suo tempo, in quanto in primo grado gli erano stati inflitti 16 anni.

I giudici avevano riconosciuto la semi infermità mentale. L’imputato, già agli arresti domiciliari dopo sei mesi dal fatto, su espressa richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Nicoletti che si è detto soddisfatto dell’esito, si trova ancora sottoposto alla medesima misura. Per lui dovrà essere celebrato nuovamente il processo di secondo grado.