Il sindaco Flavio Stasi: «Dove c’è illegalità manca l’integrazione e questa crea fenomeni di ghettizzazione. Questi cittadini sono oppressi dal caporalato, sfruttati»
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Operazione di bonifica sul greto del fiume Citrea, sotto il ponte Almirante, area di Rossano Scalo. Smantellato un accampamento di fortuna in condizioni igienico sanitarie di estremo degrado e pericolo. L’intervento è stato congiunto: Amministrazione comunale, Commissariato di pubblica sicurezza, Polizia Municipale, Asp, Servizi Sociali, Ecoross e dal servizio manutenzione. L’insediamento al momento dell’operazione è risultato abbandonato dai precedenti occupanti, notati nei giorni scorsi durante i sopralluoghi effettuati.
L’operazione di bonifica è un altro frutto, dopo il lavoro di sgombero della palazzina abusiva di Via Capri a Schiavonea, del tavolo tecnico sulla Sicurezza e Legalità, tenutosi lo scorso gennaio, alla presenza del Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio e fortemente richiesto dal sindaco Flavio Stasi. Tavolo che ha portato ad una pianificazione dettagliata in merito al controllo del territorio e all’impiego di risorse umane da parte dello Stato per assicurare un presidio costante su Corigliano-Rossano.
«Il nostro primo pensiero - ha affermato l’assessore Novellis - è stato quello di salvaguardare la salute di eventuali occupanti, che vivevano in condizioni di assoluto degrado igienico e sanitario. Alla scoperta dell’accampamento di fortuna siamo arrivati grazie al lavoro di controllo del territorio della polizia municipale e dalle segnalazioni di alcuni cittadini».
«Come avevo affermato in occasione dell’operazione congiunta condotta per lo sgombero della palazzina di via Capri a Schiavonea - ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi - questi sono segnali, forti, che mandiamo sia alla cittadinanza, che alla comunità di immigrati che vive nella nostra città. Dove c’è illegalità, manca l’integrazione e questa crea fenomeni di ghettizzazione, incomprensione, rabbia. Questi cittadini sono, purtroppo, spesso le prime vittime dell’ingiustizia, oppressi dal caporalato legato alla stagionalità dei lavori, sfruttati».
Tendopoli e baraccopoli sono sparse in tutto il territorio. L'emergenza sociale si tocca con mano e si conferma di difficile gestione. Si rende necessario un intervento strutturale sul welfare che chiami in causa tutte le forze dell'associazionismo attivo e delle istituzioni. Questo dramma ha bisogno di tutte le componenti in campo.