Continuati fino tarda notte i lavori di ripristino dell’argine destro del Crati che ieri ha ceduto provocando seri danni agli agrumeti, alle aziende agricole, e allagamenti nelle zone urbanizzate di contrada Foggia di Corigliano Rossano laddove sono state evacuate quattro famiglie del posto. I tecnici della protezione civile stanno effettuando, nel frattempo una serie di ispezioni anche su altre parti della sponda a rischio cedimento. Il problema è che gli argini in alcuni tratti sono indeboliti dalle tante tane di istrice presenti in quell’area a tal punto da rendere vulnerabile il tracciato che, in alcuni casi, viene utilizzato anche come strada transitata da produttori e braccianti. Questa mattina sono in fase di esecuzione i lavori di perfezionamento dell’argine. Ma il Crati è ancora gonfio e lo stato di allerta resta invariato. Sul posto si è portato il sindaco Flavio Stasi e gli apparati della protezione civile locale e dell’ufficio ambiente.

Le reazioni  

«Già negli scorsi mesi l’Amministrazione comunale aveva sollecitato tanto la Protezione civile regionale quanto il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria affinché venissero realizzati gli interventi già finanziati (e fermi da anni) per la messa in sicurezza dell’argine del Crati», sottolinea una nota dell’Amministrazione. «Questa nuova esondazione - si fa presente - rivela ancora una volta come i ritardi di tali interventi siano intollerabili e rende necessario aprire immediatamente un tavolo operativo per dare inizio immediato ai lavori».

Danni pesanti

Per Coldiretti Calabria «la prima cosa da fare è mettere in sicurezza le famiglie e le persone che si trovano nell’area, dopo inizierà la conta dei danni che saranno pesanti». L'associazione di categoria segnala anche piccole ma numerose frane nel Pollino: «Il dissesto idrogeologico - si ribadisce - continua a rimanere una necessità su tutto il territorio».

Per l’ex sindaco di Corigliano Pasqualina Straface, si tratta di una tragedia annunciata: «Non troviamo altre definizioni nel constatare, per l’ennesima volta - commenta l'ex primo cittadino - la situazione di disagio, rischio e pericolo che si trovano a vivere i nostri concittadini residenti nelle contrade Thurio, Ministalla e Foggia». Dopo ben due anni, «le famiglie che hanno subito enormi danni alle rispettive abitazioni dall’ultimo analogo evento del genere, così come le aziende situate nelle predette zone, non hanno avuto alcun risarcimento». L’ex amministratrice imputa responsabilità anche all’amministrazione in carica rea di non aver dato «impulso necessario per spronare Regione e Stato nella direzione di messa in sicurezza del fiume Crati».