VIDEO | Sullo sfondo presunte violazioni all’iter amministrativo ed ipotesi di mancati versamenti del canone. L'appello del privato al Comune
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Sottoposto nuovamente a sequestro preventivo il noto e storico Lido Nettuno a Corigliano Rossano. Indagata il concessionario dell’area di circa 7500 mq, lungo la riviera a Schiavonea: sullo sfondo presunti vizi amministrativi ed ipotesi riconducibili a mancati versamenti del canone demaniale. I legali Andrea Salcina e Mario Elmo hanno chiesto la revoca del provvedimento al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Castrovillari almeno per il completamento della stagione estiva.
Il sequestro del lido
Sul punto uno dei soci concessionari Serena Carelli nel contestare parte delle accuse, in particolare quella relativa ai canoni di concessione tutti onorati, sottolinea il danno arrecato non solo all’impresa ma anche ai turisti che avevano prenotato sdraio e ombrelloni, i quali a causa delle restrizioni Covid saranno impossibilitati ad andare in spiaggia in quanto gli altri stabilimenti balneari sono saturi a causa delle limitazioni imposte.
Le concessioni demaniali
In sostanza viene posto in discussione l’iter amministrativo con cui sono state rilasciate le concessioni in area demaniale costiera dal Comune di Corigliano Rossano. Da quel che emerge è necessario dare attuazione alla direttiva comunitaria Bolkestein che vieta le proroghe demaniali in capo al concessionario e impone il ricorso all’istituto dell’asta pubblica.
L'appello al Comune di Corigliano-Rossano
L’imprenditrice rimarca come «tutti i concessionari di stabilimenti balneari stiano operando mediante proroghe rilasciate dal comune nell’arco di tempo 2015/2020». L’appello è rivolto all’Amministrazione comunale: «Nel caso in cui la pubblica amministrazione dovesse revocare la concessione al Nettuno, dovrà farlo per tutti gli stabilimenti balneari lungo la costa». Ora la partita si sta giocando in sede di giudizio tra tribunale di Castrovillari, Riesame e Cassazione.