Il sindacato esprime ancora un parere positivo e solleva preoccupazioni sulla mancanza di una strategia governativa per il Mezzogiorno e la trasparenza nel processo decisionale
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Zona Economica Speciale (ZES), investimenti e Baker Hughes sono stati al centro dell’agenda dell'Assemblea Generale della Cgil, convocata dalla segreteria della Camera del Lavoro Territoriale di Pollino della Sibaritide e del Tirreno, che ha esaminato la proposta presentata da Baker Hughes. Il 1 luglio 2020, il Comitato Direttivo della Cgil Calabria aveva già approvato le proposte per lo sviluppo e il lavoro della regione, sottolineando la necessità di intervenire e agire per sostenere un nuovo modello di sviluppo industriale.
Il documento presentato in assemblea propone la richiesta di riconoscere la Calabria come "Area di crisi industriale complessa" per ottenere i benefici corrispondenti. Tra le misure, si evidenzia la necessità di un piano di investimenti pubblici nelle Zone Economiche Speciali (ZES) con partecipazioni pubbliche, mirato a rilocalizzazioni, riconversioni e allocazioni di filiere produttive. Questo intervento è considerato di notevole importanza alla luce della fragilità emersa nel sistema produttivo durante l'emergenza Covid-19. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) dell'11/5/2018 riguardante la ZES Calabria, propone l'unificazione delle otto ZES esistenti nel Paese in un'unica struttura gestita dal mezzogiorno, ribadendo l'esigenza di evitare il giudizio negativo della Giunta Regionale. «Il Governo, secondo l'assemblea, deve dimostrare di avere una strategia per il Mezzogiorno e non risolvere la crisi sociale danneggiando le aree più svantaggiate. Nelle settimane scorse, oltre alla mancanza di investimenti pubblici, sono emersi anche il disimpegno delle importanti società partecipate pubbliche che hanno deciso di non investire in Calabria. Un esempio eclatante è l'Enel, che ha rinunciato a un finanziamento Pnrr per la riconversione a idrogeno della centrale di Corigliano Rossano».
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L'Assemblea Generale della Cgil di Pollino Sibaritide Tirreno ha registrato con preoccupazione queste mancanze e ha criticato il governo per la mancanza di una strategia per il Mezzogiorno. In particolare, ha evidenziato il silenzio della Giunta Regionale rispetto al chiarimento e alla trasparenza, per fugare dubbi, ragionare sulle prospettive occupazionali e di formazione, coinvolgere il territorio e raccontare la vera storia dell'investimento proposto senza posizionamenti elettorali e senza utilizzarlo solo per tornaconto personale di qualcuno.
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La posizione della Cgil di Pollino Sibaritide Tirreno, rappresentata da Giuseppe Guido, Andrea Ferrone e Maria Bruno, ha ricevuto l'approvazione unanime dell'assemblea. «La Cgil ritiene che l'investimento proposto da Baker Hughes, con finanziamenti privati e coinvolgendo il Porto di Corigliano Rossano, rappresenti un'opportunità da cogliere. L'investimento, se gestito con coinvolgimento territoriale, potrebbe conciliare una moderna industria con l'ambiente, la tutela della salute e le vocazioni locali, a partire da pesca e turismo». Il sindacato auspica un confronto immediato e trasparente tra il sindacato confederale, l'azienda, l'autorità del sistema portuale e l'amministrazione comunale di Corigliano Rossano, senza ambiguità, per chiarire eventuali dubbi, ragionare sulle prospettive occupazionali e di formazione, coinvolgere il territorio e raccontare la vera storia dell'investimento proposto.