L’Arcivescovo mons. Giuseppe Satriano si congeda alla stampa prima di lasciare la Diocesi di Rossano-Cariati per il prestigioso Arcivescovado Bari-Bitonto. Emotivamente coinvolto, l’alto prelato si è confrontato con i rappresentanti dell’informazione complimentandosi con essi per la correttezza professionale con cui si sono posti nel corso del mandato ecclesiale.

Tanti i temi trattati: dai progetti portati a termine, alle idee che potevano concretizzarsi ma che per esigenze di cassa non hanno potuto vedere la luce. La lotta alla povertà, aumentata a causa del Covid, e gli investimenti portati a termine al fine di sostenere e supportare servizi essenziali come il mantenimento dei servizi mensa interni alla Caritas.

L’alluvione del 2015, la fusione, e la denominazione della Diocesi

Momenti belli ma anche tortuosi e difficili. Ha richiamato la fase dell’alluvione del 2015, ma anche il positivo processo di fusione tra le due ex città di Corigliano e di Rossano, verso cui era necessaria una maggiore maturità nell’approccio iniziale, con una visione più da costituente e non già dare adito a politiche divisorie e personalistiche.

L’invito pertanto, è alla condivisione, allo stare insieme, alle politiche dell’ascolto, a beneficio di una terra che ha tanto da esprimere in termini di potenzialità. Qualche riferimento al cambio di denominazione da Diocesi di Rossano-Cariati a Corigliano-Rossano-Cariati. Mons. Satriano sul punto parla di coinvolgimento e consolidamento territoriale per poter approdare alla modifica. Occorre, tuttavia, del tempo.

La realizzazione di un Centro pastorale e ingrandire la Caritas

Uno dei grandi desideri espressi dal presule è la realizzazione di un Centro pastorale giovanile nel centro storico di Rossano e ingrandire la Caritas a Centro della Speranza, ma occorrono dei fondi al momento indisponibili. Altro passaggio, non meno importante, è l’obiettivo di trasformare la comunità in un grembo di fede. Si avverte da anni uno scollamento evidentemente cittadino-chiesa. Occorre analizzare le ragioni per cui dopo la comunione si verifica un certo distacco. A conclusione dei lavori, mons. Satriano ha lanciato l’invito ad essere meno litigiosi e meno rissosi, in tutte le categorie s’innescano meccanismi competitivi distruttive che non facilitano la crescita e lo sviluppo. Tra questi, l’uomo di chiesa, cita la categoria degli imprenditori. Ma occorre combattere una cultura di fondo, che è incentrata sul familismo e sul clientelismo.