VIDEO | La giunta Stasi assume i primi provvedimenti attraverso un censimento e controllo della popolazione canina, mentre i volontari denunciano insensibilità sul tema
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Il fenomeno del randagismo a Corigliano Rossano torna di estrema attualità: da un lato l’amministrazione comunale che cerca di correre ai ripari, dall’altro il movimentismo civico che denuncia la presenza di branchi di cani in più parti del territorio. In particolare, l'amministrazione ha attivato una serie di corsi di formazione ed ha dotato gli agenti della Polizia municipale di lettori di chip.
A breve verrà selezionata l'associazione con guardie zoofile che si occuperà del censimento e controllo della popolazione canina, randagia e padronale. Nel frattempo dal movimentismo civico si elevano proteste ed appelli rivolti a sensibilizzare l’opinione pubblica circa le condotte di rispetto da esercitare nei confronti degli amici a quattro zampe. La presidente del comitato cittadino “Due Erre” (organismo sorto l’estate scorsa e conta già 100 componenti), Teresa Giuliano, denuncia la presenza di branchi sparsi per tutto il territorio.
Nelle ultime ore è stata «rinvenuta una cucciolata abbandonata nei pressi di cassonetti senza che nessuno se ne prendesse cura - racconta la volontaria - Il problema è che non si possono portare al canile, i cuccioli vanno allattati ogni due ore, ed è importante trovare delle soluzioni immediate. Da questo punto di vista lanciamo un appello alle istituzioni affinché si possano trovare delle soluzioni all’emergenza randagi».
La Giunta ha approvato nelle ultime ore il progetto definitivo/esecutivo dei lavori di adeguamento strutturale e manutenzione straordinaria del canile comunale che interesserà non solo gli ambulatori, ma anche il rifugio che si doterà di 5 box appositi per i cuccioli e l'ampliamento del sanitario con il raddoppio degli spazi.