VIDEO | I lavoratori si dicono stanchi di riunioni inconcludenti e temono per il loro futuro: «Ci appelliamo al buon senso della politica»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Sono saliti sul tetto, come gesto simbolico per richiamare l'attenzione sulla loro vicenda. Poi, sorpresi anche dalla pioggia, sono scesi, in attesa di ricevere notizie dalla riunione sindacale in corso a Lamezia Terme. Ma la protesta di un gruppo dei dipendenti del Consorzio regionale attività produttive di Crotone è destinata a proseguire, in assenza di risposte concrete. I lavoratori lamentano il mancato pagamento di 7 stipendi, dal 2019 ad oggi. Era stato loro garantito che in queste ore avrebbero ricevuto parte delle spettanze, ma così non è stato. Alcuni dei dipendenti, dunque, hanno deciso di mettere in scena una protesta eclatante, salendo sull’edificio che ospita l’unità territoriale di Crotone, in località Passovecchio.
«Non abbiamo certezze, è difficile arrivare a fine mese. Ma il problema serio, quello che ci preoccupa, è il futuro. Finora abbiamo ricevuto solo promesse non mantenute. Il nostro appello è rivolto al presidente Spirlì e all’assessore Orsomarso perché abbiamo bisogno di tranquillità. Ci appelliamo al buon senso della politica» ci spiega Piero Ceraso, uno dei manifestanti.
All’appello mancano anche parte dei contributi previdenziali, motivi per il quale l’ente strumentale della Regione Calabria non ha ottenuto il Durc, documento fondamentale per ricevere i pagamenti dalle pubbliche amministrazioni. Le difficoltà del Corap, oggetto di una procedura di liquidazione - poi dichiarata illegittima - vanno avanti da anni e riguardano l’intero territorio regionale. Alla luce della situazione debitoria, è difficile per i 96 dipendenti calabresi anche solo sperare in un vero rilancio.
«È vergognoso che un ente pubblico come il Corap sia fallito. Noi, per la provincia di Crotone, avremmo dovuto essere un fiore all’occhiello. Noi vogliamo lavorare e dare tanto alla nostra terra, ma ci mancano le risorse sia economiche che strumentali» aggiunge Ceraso.
Tra i lavoratori c’è apprensione. Dalla riunione sindacale in corso a Lamezia Terme potrebbero non arrivare buone notizie: «È prevista la riduzione del costo del personale e praticamente decurterebbero dagli stipendi ulteriori spese. Tutto questo è inacettabile».