Il primo cittadino risponde al duro attacco di alcuni consiglieri che bollano come importuno l’affidamento dell’incarico allo studio legale che ha redatto gratuitamente lo Statuto: «Non stiamo spendendo un euro, è solo un accordo quadro. Se ci servirà lo utilizzeremo»
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«Possiamo anche rinunciarci, ma almeno capiamo di cosa si tratta». Così Flavio Stasi inizia la precisazione su quanto dichiarato dal gruppo consiliare di Azione. I sette calendiani che siedono tra gli scranni dell’assise civica hanno sollevato polemiche a proposito di una determina firmata dal “superdirigente” comunale Giovanni Soda, per l’affidamento di una consulenza da oltre 175mila euro ad una società riconducibile a chi ha redatto il tanto contestato statuto comunale.
La polemica | Corigliano Rossano, Azione attacca Stasi per una consulenza da 175mila euro: pronto un esposto a Procura e Corte dei conti
Il sindaco di Corigliano Rossano parte dalla fine, e da un passaggio del gruppo di Azione in cui chiede il ritiro del provvedimento perché ipotizza che lo stesso primo cittadino avrebbe potuto non sapere della determina. «Per dare atto di tale riguardo, che chiaramente non sminuisce la ferocia della critica, rispondo direttamente ai consiglieri comunali, partendo da un presupposto: se fosse come hanno scritto, mi sarei arrabbiato anche io. Partiamo con un chiarimento utile a tutti: il Comune non sta togliendo un euro. Non lo avrei consentito. La determina, infatti, specifica che si tratta di un “accordo quadro”, all’interno del quale si possono attivare delle consulenze su più temi, se e quando il Comune lo riterrà opportuno e – specifica Stasi – di conseguenza, con un eventuale singolo compenso da stabilire. Basta verificare che non c’è alcun impegno di spesa. Si tratta di un rapporto biennale, e quello dei 138 mila euro più iva è l’importo massimo, che deve essere specificato perché necessario per rispettare la normativa vigente. Alla fine dei due anni, il Comune potrebbe tranquillamente non aver dovuto mai fare ricorso a tale accordo, e quindi non spendere nemmeno un caffè».
Il sindaco chiede poi, entrando nel merito della questione, se l’accordo quadro serva alla citta. «Chi legge la determina può tranquillamente verificare che fa riferimento ad una delibera di giunta dell’inizio di aprile, quando era stato da poco definito il “progetto idrogeno” e l’Amministrazione intendeva sfruttare l’occasione per ripensare strategicamente la funzionalità di quell’area con la ricucitura urbanistica, la realizzazione del lungomare, l’analisi delle attività insediabili. Un lavoro non semplice e che impone, a fianco di una visione politica che noi abbiamo ben chiara e che è nota ormai a tutti (consiglieri, cittadini, sindacati, Enel), anche un supporto tecnico di non poco conto. Oggi, a seguito della giravolta incredibile di Enel che ha rinunciato a 15 milioni di euro di finanziamento pubblico frutto di quel percorso sudato e condiviso, questo lavoro richiederà ancora più impegno perché questa vicenda, onestamente, si sta trascinando da troppi anni. A seguito di quella delibera di giunta, il settore Programmazione Strategica si è attivato per una ricerca e per la sottoscrizione di questo accordo quadro, nel quale non ha inserito soltanto la questione Enel, ma anche altre questioni complesse per le quali avrebbe potuto essere utile un servizio di supporto, quali la ZES e le concessioni demaniali», aggiunge Flavio Stasi. Il quale sottolinea anche come si tratti tutte di tematiche «in evoluzione».
Rispetto alla polemica sulla presenza nella società a cui è stata chiesta la consulenza del prof. Amorosino, uno dei membri della commissione che ha supportato il Consiglio nella stesura dello Statuto, il sindaco ricorda come sia «legittima» la non condivisione
del percorso intrapreso per giungere all’approvazione della magna carta comunale, peraltro centrata con almeno tre anni e mezzo di ritardo, rispetto all’iter “raccomandato” dalla legge. Stasi, però, «smentisce serenamente che ci sia un qualche legame tra le due cose, cioè che questa possibile consulenza possa essere un modo per ripagare la commissione statuto per il lavoro fatto, lo posso serenamente smentire».
«Siamo liberi di non fare mai ricorso all’accordo quadro in oggetto, così come siamo liberi di non sottoscriverlo. I consiglieri chiedono di revocare la determina?» chiede ancora il primo cittadino di Corigliano Rossano. «Possiamo tranquillamente anche attivarci per farla revocare, senza remore. Ma fatte le dovute precisazioni, cioè che il Comune in questo momento non impegna nemmeno un euro, ed acclarato che si tratta di un servizio che attiveremmo solo al bisogno ed il livello, credo importante, dello stesso, mi chiedo: davvero la città ci guadagnerebbe qualcosa a rinunciarci? La mia – prosegue Stasi – potrebbe sembrare una provocazione, ma non lo è: è una riflessione trasparente di cui rendo partecipi i cittadini, compresi i consiglieri tutti con i quali non ho alcun problema a condividere la scelta».
Il sindaco conclude ribandendo che «l’attuale amministrazione è l’unica ad aver avuto sempre le idee chiarissime, dalla Ss. 106 ad Enel passando per porto ed altro, al punto di doverle difendere alle volte dall’intero arco delle rappresentanze istituzionali del territorio. Fortunatamente è sempre bastata tale tenace convinzione per consentire di raggiungere comunque risultati storici, che sarebbero stati certamente migliori se avessimo avuto, invece, il supporto di altri: un tema piuttosto attuale. Per quanto riguarda il vituperato Statuto, continuo ad invitare il gruppo consiliare a rivedere la propria posizione critica. Basti pensare che soltanto poche settimane orsono, proprio grazie al nuovo statuto – chiosa Flavio Stasi – si è celebrata in città la prima seduta di Consiglio Question Time della storia, uno strumento innovativo e presente in pochissimi comuni d’Italia, di cui poterci vantare».