Lo strano caso di un dipendente dell'ospedale di Locri, rispedito a casa dalla commissione straordinaria. Dal 2006 era interdetto dai pubblici uffici
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Era gravato da una sentenza irrevocabile d’interdizione perpetua dai pubblici uffici, emessa nel 2006 dal tribunale di Catania. Ieri C.M., 66 anni, dipendente dell’Asp di Reggio in servizio all’ospedale di Locri, è stato rispedito a casa dalla commissione straordinaria, insediata dopo lo scioglimento per mafia dell’azienda sanitaria provinciale reggina. L'uomo era stato coinvolto in un procedimento penale con l’accusa di aver partecipato ad un’associazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di droga. Per 13 anni, dunque, il dipendente ha continuato normalmente a recarsi sul posto di lavoro, anche perché all’ex Asl di Locri negli anni non è arrivata alcuna comunicazione in merito dagli uffici giudiziari competenti. La posizione del 66enne è stata vagliata lo scorso 6 marzo dal comparto risorse umane con successivo intervento della triade commissariale, che ha avviato anche le procedure per il recupero delle somme liquidate a titolo di retribuzione.
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