«Si è addormentato nella luce del Signore». Così don Nuccio Cannizzaro, sacerdote della Chiesa degli Artisti di Reggio Calabria, nella sua omelia durante i funerali di Giacomo Battaglia, l'attore reggino morto ieri all'età di 54 anni.
Al rito hanno partecipato centinaia di persone che hanno voluto rendere omaggio e l'estremo saluto ad un attore, che insieme all'inseparabile Gigi Miseferi, era entrato nel cuore dei reggini. La bara di noce chiara, su cui erano state legate le sciarpe amaranto dei tifosi della Reggina Calcio e i foulard dei "portatori" della Vara della Madonna della Consolazione, è stata portata a spalla lungo corso Garibaldi fino alla chiesa dopo essere stata esposta per tutta la mattina nella camera ardente allestita nel foyer del teatro comunale 'Cilea'.


Per la giornata odierna il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha proclamato il lutto cittadino.
«Anche Gesù - ha detto don Nuccio Cannizzaro - si preparò con sgomento dinanzi alla morte invocando il Padre, ma la fede lo spinse nella lode della speranza».
Il sacerdote, ricordando la figura dello scomparso, ha fatto riferimento alle lettere di Papa Montini, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI agli artisti, «perché oggi, questo mondo e questa città - ha detto don Nuccio - hanno bisogno di bellezza e di ricercare nuovi orizzonti. L'umanità senza bellezza non potrebbe vivere. L'arte schiude il cuore dell'uomo e lo spinge ad aprirsi verso l'oltre».

 

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