Per i sindacalisti «uno scivolone mediatico non annulla 30 anni di carriera. In questo momento di gravissima crisi è sin troppo facile dare addosso ai rappresentanti istituzionali in campo sanitario»
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«In questo momento di gravissima crisi è sin troppo facile dare addosso ai rappresentanti istituzionali in campo sanitario. Effettivamente la portata degli avvenimenti (e della figuracce) è tale da assecondare le critiche più viscerali: eppure non vorremmo che in tale furia iconoclasta si rischi di buttare il bambino con l'acqua sporca. Ci rendiamo conto di essere controcorrente.
Eppure siamo d'accordo con il ministro Speranza: uno scivolone mediatico non annulla 30 anni di carriera. Certamente non è nostro compito difendere la scelta di Zuccatelli piuttosto che di Pincopallo e come la stessa si sia determinata».
Lo affermano in una nota Anna Rotundo della Fp Cgil dirigenza sanitaria Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro e Ivan Potente della Fp Cgil dirigenza sanitaria area vasta CZ, KR, VV.
«Il gestore politico - proseguono - ha per mandato democratico anche questa funzione e deve assumersene le responsabilità. Ciò che vogliamo invece affrontare è il tema di quanto fatto dallo stesso Zuccatelli, consapevoli anche degli errori, in questo anno di presenza in Calabria. Infatti, pur non condividendo alcune scelte effettuate, Zuccatelli ha fatto emergere problemi mai risolti».
«In base a quanto dichiarato dal generale Cotticelli a 'Non è l'arena' - aggiungono i sindacalisti - è stato Zuccatelli a far emergere il debito monstre della Mater Domini, superiore a 100 milioni di euro, che trascina nel baratro non solo l'azienda ma l'intera sanità calabrese. Al di là di fantasiose teorie complottiste, tale vicenda è una nota di merito per Zuccatelli, posto che tale debito, per come ammesso da Cotticelli, risale alle gestioni precedenti a quella di Zuccatelli».
«L'emersione di un debito così importante - si legge nella nota della Cgil - trascinantesi dal 2014 e che nessuno prima aveva mai fatto emergere, è un significativo atto di trasparenza, tanto che lo stesso Cotticelli dichiara di aver dato mandato alla Guardia di finanza di indagare. Zuccatelli è stato, inoltre, storicamente e stoicamente, il primo ad aver adottato un atto di organizzazione aziendale della Mater Domini».
«Ovviamente alcune scelte potranno essere discutibili - concludono i sindacalisti - ma anche questo è un netto segnale di discontinuità. Analogo atto è stato adottato per l'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio. Inoltre le due Aziende gestite da Zuccatelli sono state, da sole, in prima linea nell'emergenza Covid. È sin troppo chiaro che sull'emergenza Covid non è esistita, infatti, nessuna cabina di regia a livello regionale, né negli uffici del Commissario, né in quelli del Dipartimento».