L'uomo incalzato dal pubblico ministero Flavio Serracchiani, ha sostenuto di essere stato in casa nel momento dell'aggressione mortale, in quanto sottoposto a provvedimento di sorvegliato di pubblica sicurezza
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Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al GIP Biagio Politano, Salvatore Lagano ha strenuamente professato la sua innocenza rispetto all'accusa di concorso in omicidio per la morte del fruttivendolo Cosimo Costa avvenuta a seguito di un pestaggio avvenuto la sera del 9 giugno scorso, a tal riguardo si attende l’esito dell’autopsia sulle ipotesi di connessione.
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La decisione sull’applicazione della misura cautelare è attesa nelle prossime ore, in ordine all’accusa di concorso in omicidio. Lagano, incalzato dal pubblico ministero Flavio Serracchiani, ha sostenuto di essere stato in casa nel momento del pestaggio, in quanto sottoposto a provvedimento di sorvegliato di pubblica sicurezza. Riguardo alle ferite alla mano, ha affermato di averle procurate colpendo la parete di casa.
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Le prove a carico si basano principalmente su intercettazioni telefoniche. Nel frattempo, la difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Vena e Giuseppe Bruno, ha chiesto una rivalutazione delle accuse e, in caso di un eventuale rigetto della richiesta di scarcerazione, ha annunciato l'intenzione di appellarsi al tribunale del riesame.