Dalle indagini è emerso inoltre che Mimmo Castiglia pretendeva di non annotare sul libro mastro della cosca gli investimenti di capitale effettuati dal genero Francesco Modesto perché non voleva si sapesse che il calciatore guadagnava attraverso l'usura.

 

Modesto, il “finanziatore” del gruppo criminale

 

Nel corso dell'inchiesta è stata chiarita anche la circostanza del tentato omicidio di Sandro Calabrese Violetta, fratello di Roberto, sfiorato da due colpi di pistola esplosi nel pomeriggio del 6 marzo 2013 contro il centro benessere da lui gestito in Via 24 Maggio. A sparare sarebbe stato Mario Mandoliti, a bordo di una Ford Kuga di colore nero. Mandoliti, pregiudicato, consumatore e spacciatore di sostanze stupefacenti, a sua volta era stato vittima di usura e sarebbe legato a Mimmo Castiglia.

 

Operazione “Laqueo”: cruciali le dichiarazioni di un pentito