La Polizia di Stato, ad esito di una articolata attività investigativa di natura patrimoniale coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia - Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, ha messo a segno l’ennesimo attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta, dando esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione che ha interessato beni riconducibili a Michele Crudo cl. ’77, in atto detenuto, condannato in via definitiva alla pena di dieci anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione “Agathos”, volta alla cattura di Giovanni Tegano cl.’39, allora latitante, capo dell’omonima cosca mafiosa, operante nel Comune di Reggio Calabria, suocero del citato Crudo.

 

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Le indagini patrimoniali, condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, hanno dimostrato la sproporzione tra i redditi percepiti da Michele Crudo e il patrimonio a lui direttamente o indirettamente riconducibile, frutto del reimpiego di capitali illeciti.

 

I beni sequestrati

Il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze delle suddette investigazioni, ha disposto la confisca dei seguenti beni: 2 unità immobiliari siti in località Archi di Reggio Calabria; 2 unità immobiliari siti in località San Gregorio di Reggio Calabria; quote sociali, intero capitale e intero patrimonio aziendale della “Ditta San Michele & C. S.a.s.” di Crudo Michele, avente per oggetto il commercio all’ingrosso e al dettaglio di generi alimentari. Il valore del patrimonio confiscato ammonta complessivamente a circa 1.000.000 di euro.