Non sono ancora del tutto chiari i contorni della sparatoria, avvenuta nella serata di ieri nei pressi dell’ex fornace di località “La tranquilla” di San Calogero, costata la vita a Sacko Soumayla, un 30enne del Mali, e il ferimento di un suo connazionale. Un terzo migrante che si trovava in loro compagnia è rimasto illeso, ed è riuscito ad allertare i carabinieri della Tenenza di Rosarno che si sono portati sul posto al fine di fare luce sull’episodio.

 

Sui tre giovani maliani, residenti nella tendopoli di San Ferdinando, si sono indirizzati diversi colpi di fucile sparati da una sessantina di metri, ferendo gravemente alla testa Soumayla, deceduto in seguito nel corso del trasferimento agli Ospedali riuniti di Reggio Calabria dove, visto il grave quadro clinico, il personale del 118 lo stava trasferendo dall’ospedale di Polistena. Un secondo colpo ha raggiunto alla gamba, ferendolo lievemente, uno dei due suoi connazionali.


I tre sembra stessero prelevando delle lamiere, probabilmente da utilizzare nella baraccopoli, proprio nei dintorni della fabbrica di mattoni ormai dismessa e già finita al centro di una vicenda di occultamento di rifiuti tossici provenienti dalle centrali termoelettriche di Termini Imerese, Brindisi e Priolo Gargallo. L’area era poi stata posta sotto sequestro dalla magistratura nel luglio del 2011.

 

Sulla sparatoria indagano ora i carabinieri della Compagnia di Tropea, agli ordini del maggiore Dario Solito, coordinati dalla Procura di Vibo. Sotto stretta osservazione anche il clima nella tendopoli di San Ferdinando e negli accampamenti di Rosarno, dove, al momento, la situazione si presenta apparentemente calma. Il rischio di nuove tensioni tra i migranti non è tuttavia sottovalutato, tanto che nella tarda serata di ieri, in Prefettura a Reggio Calabria, si è svolto un vertice del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.