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«La Strada statale 106 è un problema drammatico e la variante A è sostanzialmente la sintesi di un problema enorme per tutti i calabresi». Il Codacons Calabria riaccende i riflettori sulle condizioni della cosiddetta "strada della morte" e, con riferimento alla variante lunga 17 chilometri, che va da Copanello a Simeri Crichi, inaugurata appena 5 anni fa ma oggetto di ripetuti interventi di manutenzione, crolli e sequestri, e quindi di polemiche per la sua fragilità, che tutt'ora si presenta come un percorso ad ostacoli tra gallerie non illuminate e deviazioni, chiede un confronto con i tecnici dell'Anas per capire quali interventi sono previsti in vista della stagione estiva, per garantire condizioni di sicurezza ai cittadini.
«Stiamo parlando di un'opera costata circa 1 miliardo di euro che che dopo 5 anni è in parte sotto sequestro e in parte sta crollando - commentano il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto e la presidente regionale Maria Stefania Valentini - è bene ricordare che il governatore di allora Giuseppe Scopelliti disse che era un'opera capace di valorizzare il turismo della regione. Bene, dopo 5 anni quell'opera è crollata».
Il Codacons chiede dunque ad Anas un tavolo tecnico e quindi un cronoprogramma di interventi non solo sulla variante A ma sull'intera statale che si presenta a tratti senza corsie di emergenza, con gallerie poco illuminate, con guard rail pericolosi. «Come facciamo noi calabresi a stare sul mercato se le strade sono quelle che sono?» si chiede Di Lieto. E intanto per domani, 1 maggio, l'associazione per la difesa dei consumatori è pronta a percorrere tutta la SS 106, da Reggio Calabria fino alla Basilicata: «domani documenteremo tutti i tratti pericolosi. Qualcuno in questo Paese dovrà assumersi la responsabilità di aver regalato ai calabresi queste strutture che sono mortali».
Rossella Galati