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A Cirò Marina un canyon sottomarino sta progredendo rapidamente verso il porto. E non si tratta di un fenomeno da poco, ma che va monitorato con attenzione perché potrebbe danneggiare le infrastrutture, fino a dover prendere in considerazione anche l’ipotesi di spostare il porto. Non sono i vaneggiamenti di un esaltato, ma le considerazioni di una biologa marina dell’ l'Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale , che ha partecipato ad uno studio scientifico che ha avuto come focus proprio i rischi associati ai canyon in Calabria.
Silvia Ceramicola ha spiegato al quotidiano Repubblica che la Calabria «è un caso unico al mondo perché il settore marino si sta abbassando, mentre quello emerso si sta sollevando e questo genera una costa molto dinamica». A rischio ci sono porti, strade e ferrovie, perché, durante le tempeste forti correnti sottomarine provocherebbero una reazione ai limite di un’inondazione sommersa e i canyon, risucchiando i fondali, potrebbero arrivare verso la costa anche alla velocità di un metro al giorno. E la Calabria è piena di canyon. Non solo Cirò, ma anche quello di Gioia Tauro che nel 1977 diede origine a un'imponente frana sottomarina che danneggiò il porto e alcuni cavi sottomarini. E poi, ancora, quello di Squillace che la stessa Ceramicola nel 2009 inserì tra quelli da monitorare.