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La soppressione dell’Ospedale di Cariati, voluta nel 2009 e messa in atto nel 2010, continua ad avere eco a distanza di sette anni. Un territorio, quello del basso ionio cosentino e dell’alto crotonese, all’inizio servito da un efficientissimo presidio ospedaliero e che ora si trova negato dei servizi assistenziali necessari.
«Un danno erariale, un diritto alla salute che viene meno per un bacino di utenza molto vasto e che certifica il fallimento della filosofia di un presunto risparmio sottesa al Tavolo “Massicci” e “Adduce” … Rappresenta probabilmente il caso nazionale più evidente ed emblematico di illogicità nelle politiche sanitarie e di spreco di risorse pubbliche, a tutto svantaggio dei cittadini». Queste le parole del sindaco di Mandatoriccio, Antonio Donnici, durante il consiglio comunale in piazza a Cariati lo scorso 3 agosto.
Il caso
Superata la fase di analisi degli errori e delle responsabilità politiche e burocratiche, senza distinzione di colore politico, si ha di fronte una duplice evidenza.
La prima è l’accertamento delle responsabilità di chi ha permesso la chiusura di un efficiente ospedale, menomando un territorio dei basilari diritti assistenziali. L’idea iniziale di un nuovo Ospedale della Sibaritide e poi della realizzazione di una “Casa della Salute” sono ormai sfumate e hanno il sentore di un vero e proprio inganno.
Inoltre vi è la documentata lievitazione dei costi, l’aumento dell’emigrazione sanitaria verso altre regioni, l’incapacità di risposta di quelli rimasti e mai potenziati come lo Spoke Corigliano-Rossano e quello di Crotone.
La seconda riguarda l’inutilizzo di 9 milioni di euro come risorsa, già stanziati, per rifunzionalizzare l’Ospedale di Cariati in Casa della Salute « non vi è più alcuna motivazione plausibile, tanto meno di natura economica, che possa impedire il reinserimento dell’ex Ospedale di Cariati nella rete ospedaliera regionale, attivando senza ulteriori inutili perdite di tempo un vero pronto soccorso efficiente ed attrezzato, capace di supportare tutte le emergenze in particolar modo nel periodo estivo».
Il sindaco Angelo Donnici conclude inoltre garantendo il proprio impegno « da questo momento in poi, sulla scorta del documento approvato ed unitariamente condiviso dalla Conferenza dei Sindaci, non si esiterà a portare innanzi ai giudici penale, amministrativo e contabile l’esigenza di accertamento di tutte tutte le responsabilità dello sfacelo e dei danni prodotte»