«La questione dovrà essere portata su un tavolo nazionale con Anas, che deve chiarire davanti al Governo. Muoviamoci tutti. Che la chiusura sia di 10, 20 o 30 mesi poco cambia, non reggeremo sotto nessun punto di vista, sarebbe la morte della Locride». L’analisi del sindaco di Siderno Mariateresa Fragomeni sintetizza al meglio la posizione degli amministratori locali del comprensorio reggino, che in assemblea hanno fatto il punto della situazione sulla prossima chiusura della galleria Limina lungo la Jonio-Tirreno, annunciata dal prossimo gennaio per 20 mesi. Quello che è emerso dai recenti sopralluoghi riguarda alcune criticità strutturali alla volta del tunnel. Nessun imminente crollo, ma in futuro, ha fatto sapere l’Anas, potrebbero verificarsi dei distacchi di calcestruzzo armato e conseguenti problemi di incolumità. Da qui la necessità di intervenire subito.

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«La variabile è il tempo – ha affermato il primo cittadino di Roccella Jonica Vittorio Zito - Non possiamo essere presi in giro su questo tema vitale per la nostra sopravvivenza. La battaglia campale è la nostra. Le promesse le respingiamo al mittente, vogliamo numeri e dati certi». Per l’assessore Calabrese, che più volte nelle ultime settimane ha avuto modo di interfacciarsi con i vertici dell’Anas «Si tratta di un intervento importante, non rinviabile e già programmato, ma si farà quando il territorio sarà pronto con le strade alternative. Il cronoprogramma inizialmente era di 30 mesi. Valutiamo se chiedere un decreto legge speciale per la Locride. Servono interventi straordinari, siamo ancora in tempo».

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L’ipotesi bypass

A proposito di strade alternative, è passata quasi inosservata la segnalazione del consigliere metropolitano Salvatore Fuda che, se fosse confermata, potrebbe rappresentare davvero una svolta per la soluzione del problema. Si tratta di un bypass dell’attuale galleria fino ai piani della Limina, da ripristinare e mettere in sicurezza sulle orme di un vecchio tracciato che anni fa veniva utilizzato dai mezzi di cantiere durante i lavori di realizzazione del traforo. Il percorso consentirebbe l’attraversamento della montagna in 10 minuti, anziché dei quasi 50 primi cronometrati lungo la Sp5 di Mammola, che al momento resta la prima opzione degli automobilisti.