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Sono state chiuse le indagini preliminari della maxi operazione Chimera che si è svolta in due tempi a Lamezia Terme. Nel maggio dello scorso anno, infatti, i carabinieri di Lamezia e di Catanzaro misero le manette ai polsi a ben 24 persone, tra cui quattro donne, accusate a vario titolo di traffico di armi, reati in materia di appalti pubblici, traffico di droga ed estorsione. Ma che, soprattutto, secondo gli inquirenti, sarebbero state vicine alla cosca dei Cerra – Torcasio – Gualtieri.
Pochi mesi dopo, ad ottobre, si svolgeva la seconda parte dell’operazione con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere ed una ai domiciliari nei confronti di 17 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata alla commissione di estorsioni in danno ad imprenditori e commercianti dell’area lametina, nonché all’illegale porto e detenzione di armi. Anche in questo caso le forze dell’ordine misero le mani su presunti affiliati alla cosca.
Al momento sarebbero 44 le persone indagate e tra queste spiccherebbe la figura dei fratelli Nino, Teresina e Vincenzo Cerra, oltre che di Pasquale Torcasio. Proprio loro sarebbero stati promotori, direttori e organizzatori del clan. I fratelli avrebbero in un primo tempo portato avanti in autonomia la cosca per poi allearsi con i Giampà, da cui si sarebbero successivamente divisi per avvicinarsi ai Gualtieri. Teresina Cerra, secondo l’accusa, in particolare, avrebbe rivestito all’interno della organizzazione un «ruolo apicale che si sarebbe intensificato via via dal 2008 in poi, da quando, cioè, esponenti di spicco del clan avevano iniziato a soffrire lunghi periodi di detenzione».
L’operazione avrebbe portato proprio alla ricostruzione di alcune delle dinamiche di ‘ndrangheta lametine. In particolare, sarebbe emerso che il clan dei Cerra - Torcasio – Gualtieri, in seguito al duro colpo subito dalla cosca Giampà con le operazioni Medusa e Perseo, ne avrebbe preso il posto risultando l’unica cosca di Lamezia attiva. A questa conclusione sarebbe giunto il gruppo investigativo composto da 14 Carabinieri coordinati dal maggiore Carlo Caci, comandante del reparto operativo – nucleo investigativo del comando provinciale e dal capitano Fabio Vincelli, comandate della compagnia carabinieri di Lamezia Terme.
di Tiziana Bagnato